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Cava, Fiaschi annuncia battaglia

Il titolare della Sece replica al no del sindaco su Benano. Ecco quando ho acqistato i terreni e pagato l'assegno al Comune. L'imprenditore "Se la perizia ci darà ragione chiederemo i danni al Comune"...

foto di copertina

 

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Giosuè Adimaro Fiaschi difende la leggitimità degli investimenti fatti e annuncia, anzi, battaglia legale per il risarcimento dei danni, nel caso la superperizia che ha provveduto ad affidare metta a nudo la "pretestuosità" del passo indietro del Comune sulla cava di Benano.  È questa la linea - studiata a tavolino con il legale di fiducia, Manlio Morcella - che l'imprenditore orvietano ha voluto ufficializzare ieri per fare chiarezza sugli snodi più bollenti della vicenda che lo vede al centro della polemica più dibattuta dell'estate.

 

I tempi dell'acquisto dei terreni in questione, innanzitutto (che è il nocciolo che più interessa alla Procura). "Gli investimenti fatti - esordisce il legale Manlio Morcella - sono scattati sulla base di una previsione all'interno del piano regolatore che già era stato approvato. Per l'acquisto dei beni immobili i primi atti risalgono infatti a gennaio 2005 (l'approvazione della variante è del dicembre 2004, ndr) e l'acquisto è stato poi formalizzato a luglio scorso. Si tratta, per il momento, di 2 milioni e 600 mila euro che comprendono anche l'acquisto degli impianti. Quanto ai contratti di affitto sono stati stipulati come iniziativa precauzionale a costo zero, il che significa che il canone sarà rimborsato se non se ne dovesse fare più niente".

 

Il punto ora, però, è un altro. Il perché della marcia indietro di Mocio, con tutte le conseguenze che ne derivano. "Abbiamo già provveduto - annuncia Morcella - a investire un geologo di fama internazionale, un autentico colosso della geologia, che dirà in via definitiva se sussista effettivamente il rischio di frane e di contaminazione della falda acquifera, con l'impianto della cava. Se il suo giudizio dovesse essere inequivocabile uscirebbe a tutto tondo la strumentalizzazione della vicenda. Se cioè le ragioni che hanno portato al ripensamento del Comune dovessero essere pretestuose e non supportate da fatti oggettivi, daremo battaglia da un punto di vista formale per tutti i danni arrecati".

 

Sul chiacchierato assegno di 25 mila euro versato dall'imprenditore al Comune e su cui si è allungata in questi giorni l'ombra dell'insinuazione, Fiaschi è chiaro. "Ho dato un contributo alla mia città - afferma - partecipando al finanziamento dell'ultima edizione di Umbria jazz winter in un momento in cui mancavano sponsor. Ho pensato di farlo per Umbria jazz così come da anni lo faccio per il calcio e come, prossimamente, farò anche per il basket".

 

Di questo vuole parlare Fiaschi, di promozione e di sviluppo. "Da parte della società Sece/Incabase - prosegue infatti Morcella - c'è la massima disponibilità a cooperare attivamente con tutte le forze sane della città per partecipare a un progetto di sviluppo nuovo per Orvieto e il suo territorio. Anche con i vip, a patto che le loro non siano posizioni pretestuose e "altalenanti", faccio notare, ad esempio, che nessuno di loro si è mosso per gli scempi edilizi che hanno devastato la valle del Paglia. Un progetto di sviluppo nuovo - ribadisce l'avvocato - che assembli tutte le maggiori ricchezze del territorio senza escluderne nessuna. Che passi attraverso le caserme e le facilitazioni alle imprese, attraverso una riprogrammazione industriale e una rivisitazione delle politiche culturali e del turismo". 

 

E su questo tema, un plauso da parte di Fiaschi va all'atteggiamento assunto dai sindacati, in particolare alla Cisl, mentre ad Assindustria fa sapere di non aver bisogno di "prese di posizione alla camomilla". Dice. "L'associazione - puntualizza Morcella - prenda una posizione decisa, importante, a livello locale, provinciale e regionale, altrimenti proseguiremo la battaglia per conto nostro". Intanto sulla soluzione che si sta paventando come l'alternativa alla cava di Benano ovvero l'ampliamento della cava esistente in località il Botto, Fiaschi dà ad intendere che rappresenterebbe una soluzione solo nel caso riuscisse ad estendere la coltivazione all'intero banco - con l'acquisto dei terreni dell'imprenditore Bottai - e che l'ampliamento prospettato in realtà era già previsto.

 

Pubblicato il: 23/08/2005

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