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Andavano a caccia di frodo, tre denunciati

Un'operazione antibracconaggio in cui sono rimasti incastrati tre uomini di età compresa tra i trentaquattro e i cinquantotto anni, residenti uno ad Orvieto, uno a San Venanzo e uno a Marsciano

SAN VENANZO - Andavano a caccia di frodo, tre denunciati. Nella notte scorsa il comando del Corpo forestale della stazione di San Venanzo - guidato dall'ispettore Fernando Moriconi -  coadiuvato dal personale forestale della provincia ha concluso positivamente un'operazione antibracconaggio deferendo alla magistratura tre uomini di età compresa tra i trentaquattro e i cinquantotto anni, residenti uno ad Orvieto, uno a San Venanzo e uno a Marsciano. L'operazione è stata messa a segno a seguito di una serie di indagini e appostamenti notturni che si ripetevano da mesi, con una certa frequenza, degli uomini del Corpo forestale, impegnati a contrastare il fenomeno del bracconaggio alla specie del cinghiale che, soprattutto nel Comune di San Venanzo, sta diventando un fenomeno tale da destare particolare allarme. I tre uomini sono stati sorpresi nel cuore della notte, armati di una carabina, mentre giungevano sul luogo di caccia in località podere Calzone di San Venanzo tra le frazioni di Collelungo e Ripalvella. Sorpresi dagli agenti forestali, che li attendevano sul posto, alla rituale intimazione dell'alt, i tre hanno cercato di dileguarsi tra le coltivazioni di girasole e la vicina boscaglia. "Atteggiamenti equivoci", secondo quanto riferito dalla Forestale, hanno indotto gli agenti a sparare alcuni colpi d'arma da fuoco con le armi in dotazione a scopo intimidatorio. Riusciti a fermarne immediatamente uno, dopo un lungo inseguimento sono stati  individuati gli altri due, privi di armi, ma in possesso di un fodero da carabina. Perquisizioni ad autovetture ed ispezioni di luogo successive hanno portato al rinvenimento di munizioni di grosso calibro per carabina e strumenti da taglio, il cui possesso è risultato abusivo, nonché di una radio rice-trasmittente. I tre sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Orvieto e dovranno rispondere oltre che di porto abusivo d'arma e detenzione illegale di munizioni, anche di esercizio della caccia in periodo di divieto assoluto.

Pubblicato il: 21/08/2005

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