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Festa delle Donne. Salviamo dalla condanna a morte Amina Lawal

Il 23 gennaio, la Corte d'appello superiore della Sharia di Katsina, ha annunciato che la convocazione per il nuovo processo sulla condanna a morte per adulterio è stata spostata al 25 marzo 2003

Cronaca

di Redazione
Vogliamo un 8 marzo un po' diverso. Si, è giusto ricordare che è il giorno in cui si festeggia la donna. Ma al di là delle mimose (che saranno vendute ai soliti prezzi impressionanti) e delle commemorazioni fotocopia che avvengono ogni anno, noi di Orvietosi.it vogliamo proporvi una storia ed un impegno civile che da oggi, 8 marzo, in avanti diventi concreto. Perché abbiamo poco tempo per salvare una donna, una mamma. Questa la storia:

Il 23 gennaio, la Corte d'appello superiore della Sharia di Katsina ha annunciato che la convocazione per il nuovo processo sulla condanna a morte per adulterio è stata spostata al 25 marzo 2003.

Amina Lawal è condannata a morte, perché confessò di essere incinta di un terzo bambino mentre è divorziata e mamma di due altri.
Per la "charia", la legge islamica integralista, una donna già sposata anche se divorziata o vedova, commette un adulterio se ha relazioni sessuali senza essere risposata. Questo adulterio viene punito con la pena capitale.

Chi, per primo, ha cominciato la battaglia per salvare Amina(dopo aver salvato Safiya) è stata la trasmissione di Aldo Forbice: Zapping.



DOPO SAFIYA SALVIAMO LA VITA DI AMINA:
NUOVA CAMPAGNA CONTRO LA PENA DI MORTE

Safiya è stata assolta dalla condanna alla lapidazione. Ma "Zapping", che tanto ha contribuito a questo risultato, non getta la spugna. Ora ha deciso di iniziare una nuova campagna per salvare la vita di Amina Lawal Kurami, un'altra giovane donna nigeriana condannata a morte - come lo era stata Safiya - per aver concepito una figlia fuori dal matrimonio. La condanna alla lapidazione per adulterio è stata decisa da una corte islamica dello stato di Katsina, uno dei dodici stati musulmani della Nigeria. Amina, 35 anni, divorziata, ora ha 30 giorni di tempo per chiedere un processo d'appello. L'esecuzione è stata rinviata di otto mesi per consentire alla donna l'allattamento della bambina. A "Zapping" (programma condotto da Aldo Forbice) sono già arrivate decine di migliaia di e-mail e fax indirizzati all'ambasciata nigeriana a Roma in cui si chiede l'annullamento della sentenza capitale.

Alla campagna per Safiya avevano aderito oltre 250mila cittadini con e-mail, fax e lettere. Ma "Zapping" è riuscito a mobilitare oltre un milione di persone con i siti Internet, le associazioni culturali, i giornali e le radio locali. Fra gli altri avevano inviato la loro adesione circa 250 parlamentari di tutte le forze politiche, i presidenti delle regioni, delle province e oltre 500 sindaci di grandi e piccole città. Nelle quattro fiaccolate, promosse da Zapping (a partire dalla notte di Natale fino all'8 marzo scorso), davanti alla sede dell'ambasciata nigeriana di Roma hanno partecipato migliaia di cittadini. Le sedi delle regioni e dei comuni che hanno aderito sono rimaste illuminate con fiaccole e luci, in segno di solidarietà con la campagna umanitaria per Safiya.

Ora la mobilitazione riprende con un nuovo nome simbolo della condizione delle donne musulmane, delle donne africane: quello di Amina.
Le lettere , le e-mail e i fax vanno inviate a: Ambasciata della Nigeria (via Orazio 18, 00193 Roma, fax 06 6832528, e-mail: nigerian.rome@iol.it), oppure alla redazione di "Zapping" (Largo Villy De Luca 5, 00188 Roma, fax 06 33172212, e-mail zapping@rai.it ).

Pubblicato il: 08/03/2003

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