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Anarchici. Quella bomba ci è del tutto estranea

Gli anarchici tornano a prendere le distanze dal fallito attentato di via Angelo da Orvieto. "La mentalità e le pratiche stragiste non sono mai appartenute al movimento anarchico"...  

ORVIETO - Lo avevano fatto all'indomani del ritrovamento dell'ordigno inesploso dello scorso 2 marzo. E sono tornati a farlo in questi giorni in cui sono attesi gli esiti degli esami della Scientifica. Col riaffacciarsi, sulle colonne della stampa locale, della pista politica gli anarchici tornano a prendere le distanze dal fallito attentato di via Angelo da Orvieto chiarendo sui siti on line vicini al loro movimento che "la mentalità e le pratiche stragiste non sono mai appartenute al movimento anarchico". Le analisi della Scientifica intanto, secondo quanto riferito dal commissariato di polizia, non sono ancora nelle mani degli inquirenti. E il fascicolo resta aperto in Procura per tentata strage. Mentre sul procurato allarme causato alla fine di luglio da un barattolino di sottoli, abbandonato sulla soglia di una finestra del palazzo dei Sette insieme a un articolo sugli organismi geneticamente modificati,  sono attesi per questa settimana gli esiti delle analisi della polizia scientifica del gabinetto provinciale di Terni. Intanto è in fase di stallo l'indagine antiusura delle fiamme gialle che i primi di luglio ha portato agli arresti di un trentacinquenne campano tuttora recluso nel carcere di Terni. Gli inquirenti starebbero scavando negli ambienti dei numerosi cittadini campani che, a vario titolo negli anni, si sono trasferiti sulla Rupe. Il risvolto più recente della vicenda ha visto il dissequestro - concesso nei giorni scorsi dal pm Anna Lisa Giusti - della panetteria andata a fuoco a un paio di settimane di distanza dagli arresti del pregiudicato napoletano.

Pubblicato il: 18/08/2005

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