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Cava di Benano e metodo di lavoro, Mocio incontra lo SDI

Sono iniziati gli incontri del sindaco con i partiti della maggioranza e damani vedrà i sindacati. Al centro la cava di Benano, ma anche altro...

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - "La Cava di Benano non si farà: tutta la zona è off limits per l'attività estrattiva e io non passerò di certo come il sindaco che ha distrutto la più importante risorsa idrica del territorio". In questi termini il sindaco Mocio ribadisce e giustifica il proprio no alla cava con una decisione tanto perentoria quanto improvvisa, da aprire più di una voragine all'interno della maggioranza. Al punto che ora in agenda premono gli appuntamenti: incontri per capire, spiegare e spiegarsi. Con i sindacati, in primis, che nei giorni scorsi hanno richiesto una riunione urgente che è stata fissata per domani mattina (convocazione che è giunta ieri pomeriggio). E con i socialisti dello Sdi ricevuti ieri pomeriggio fino a tarda sera in un incontro che al termine Mocio, Barbabella, Gialletti e Desideri hanno definito interessante e costruttivo e "che si è svolto in un clima sereno". All'ordine del giorno c'erano non solo gli ultimi risvolti sulla cava ma su un più ampio ventaglio di questioni sul tappeto. Intanto in mattinata Mocio spiegava: "Vi immaginate cosa sarebbe successo - incalza il sindaco - a portare avanti una discussione sul sì e sul no per mesi e mesi? Una decisione andava presa. A orientare il mio convincimento è stata ovviamente la riflessione sul prg e sulle osservazioni che sono state presentate, ma anche alcuni approfondimenti tecnici per cui mi sono avvalso della consulenza di tecnici di mia fiducia. Da tutto questo è nata la mia decisione, decisione che ho provveduto a comunicare tanto alla Giunta quanto ai capigruppo senza raccogliere segnali di dissenso. Dunque non è assolutamente vero che la maggioranza fosse all'oscuro del mio convincimento. Come d'altro canto non mi risulta che Rifondazione e Sdi siano favorevoli a priori". Si perché il problema sarebbe non solo di contenuto ma anche - e forse soprattutto - di metodo. E ora gli ultimi risvolti sulla vicenda sembrano tutt'altro che destinati a far scendere il termometro della maggioranza, se, come è, il capogruppo dello Sdi nega alcun coinvolgimento nelle decisioni di Mocio. "Assolutamente, non ero stato informato". È quanto ha ribadito Franco Raimondo Barbabella (capogruppo Sdi). A leggere sulla carta stampata il no del primo cittadino sono stati poi i sindacati ai quali la cosa non è piaciuta affatto. "Siamo in attesa di un incontro urgente - affermava ieri mattina Raffaele Trentini della Cisl - che dovrà essere convocato per oggi o per domani altrimenti saremo costretti a dar vita a iniziative con i lavoratori". "Il sindaco - prosegue Maria Rita Paggio della Cgil - deve spiegare ai lavoratori le ragioni della sua scelta. Una presa di posizione che appare "frettolosa" in quanto arriva a soli dieci giorni dal colloquio che abbiamo avuto per l'ultima volta alla fine di luglio con il vicesindaco. Allora ci venne data garanzia che non c'era ancora alcuna decisione presa. Ora vogliamo capire il perché di questa retromarcia dal momento che una previsione di prg non si cancella dalla sera alla mattina. Non vorremmo che il sindaco sia stato influenzato unicamente dalle pressioni di un comitato. Né tanto meno dalla presunta incompatibilità della cava con un modello di sviluppo sostenibile: da tempo infatti sosteniamo l'esigenza di dover di integrare la filiera turismo ambiente cultura (Tac) con la manifattura, ma anche l'attività estrattiva. Se poi il problema era quello di una decisione che sarebbe stata presa a suo tempo senza la dovuta partecipazione non si può certo risolvere la questione con un atto altrettanto affrettato. Da parte nostra non c'è alcun atteggiamento precostituito. Preoccupazione, quella si". "Speriamo che l'Amministrazione -  conclude Paggio - sia sensibile come è sempre stata e non faccia orecchie da mercante".

Pubblicato il: 17/08/2005

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