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SDI e Rifondazione rompono su cava di Benano ed altro

"Siamo preoccupati per le condizioni di confusione che si stanno determinando, in una situazione che richiederebbe invece un altissimo senso di responsabilità"...

Sulla cosiddetta cava di Benano è accaduto questo: il Consiglio comunale di Orvieto all'inizio del 2004 ha approvato una variante al Piano regolatore strutturale (PRGS) con una tavola che, anticipando la successiva legge regionale sulle cave, limitava solo ad alcune zone precisamente individuate la possibilità di attività estrattive, cosa giudicata in quel momento da tutti un importante passo avanti rispetto alla precedente mancanza di certezze e di limiti, proprio a salvaguardia del territorio; all'inizio del 2005 lo stesso Consiglio  ha approvato il Piano regolatore operativo (PRO), che coerentemente rende possibile l'attuazione graduale e programmata dello stesso PRGS; il PRGO è stato poi pubblicato e lo scorso 5 agosto è scaduto il termine per la presentazione delle osservazioni; queste dovranno ora essere istruite tecnicamente e poi discusse ed approvate o respinte dal Consiglio comunale.

Era ed è evidente che tali strumenti non equivalgono per nulla all'autorizzazione automatica di una qualche concreta attività estrattiva, la quale deve passare invece attraverso precise e rigorose procedure previste dall'apposita legge regionale del 2005. Dunque, se non vi saranno le condizioni di rispetto di tipo ambientale, paesaggistiche, idrogeologiche, archeologiche, di sicurezza e di viabilità, nessuna cava si farà. L'interpretazione che invece alcuni hanno dato alla previsione di PRG è che la cava di Benano si farà comunque e che essa sarà comunque un disastro. Ne è seguita la mobilitazione di alcuni soggetti contrari a priori ed a seguito di questa alcuni amministratori ed alcune forze di governo si sono affrettati a dichiarare il loro no, anch'esso a priori.

Noi non siamo d'accordo con questo modo di fare e riassumiamo così la nostra posizione:

1.       Noi non siamo a priori per la "cava di Benano". Può darsi che essa non si debba fare, ma questo deve scaturire da una serissima verifica dell'esistenza o meno delle condizioni previste dalla legge regionale sulle cave e non da prese di posizione a priori

2.       Noi siamo per il rispetto più rigoroso, oltre che delle leggi, degli atti di programmazione comunale e delle procedure previste per la loro eventuale modifica, perché solo così si garantisce ad ogni cittadino certezza di diritto; altrimenti, quale credibilità di governo ci può essere e chi se la sentirà di fare una qualsiasi forma di investimento?

3.       Noi siamo per la tutela del territorio, perché sappiamo bene che questo è un bene in sé, una fonte di ricchezza in tutti i sensi, ma non siamo disposti a seguire atteggiamenti unilaterali mascherati da un'idea di sviluppo sostenibile che diventa solo ideologia: lo sviluppo sostenibile è una cosa seria, poiché riguarda appunto la sostenibilità dello sviluppo, non il suo annullamento in un mare di parole

4.       Noi siamo per utilizzare, ovviamente nel modo più corretto, tutte le opportunità e però innanzitutto le risorse di cui autonomamente può disporre la nostra area, senza dipendere da illusori ed evanescenti interventi speciali ed esterni, anche perché le risorse finanziarie pubbliche sono di fatto esaurite e le questioni occupazionali sono molto gravi.

Siamo preoccupati per le condizioni di confusione che si stanno determinando, in una situazione che richiederebbe invece un altissimo senso di responsabilità, l'affermazione della priorità degli interessi generali e una discussione costruttiva sulle scelte da fare subito per rilanciare lo sviluppo.

Riteniamo perciò che vada ristabilito quanto prima un clima positivo, a partire dal rispetto delle regole di maggioranza, che non consentono di fare riunioni per rinviare atti dovuti e di non fare al contrario nessuna riunione prima di pronunciarsi in via preventiva su problemi delicati come le previsioni di PRG. Noi riteniamo deleteri sia l'eccesso di personalismo che la politica del fare e disfare. Al contrario tutto deve passare attraverso una forte e visibile logica di coalizione che dia ai cittadini, tutti, sicurezza e fiducia, sempre necessarie, ma indispensabili soprattutto nelle condizioni che viviamo oggi. Infatti la questione della cosiddetta cava di Benano è solo una delle questioni che sono sul tappeto. Com'è noto ce ne sono ben altre come ad esempio la gestione dei rifiuti e dell'acqua, la sanità e gli anziani, la viabilità, e naturalmente non ultima la rifunzionalizzazione dell'ex Piave. E soprattutto ci sono tre temi che spiccano su tutti gli altri: la gestione del bilancio comunale, il posto che deve avere il nostro territorio nella politica regionale e, a questo punto, che cosa si intende e che cosa si può e si deve fare per lo sviluppo e l'occupazione. Queste questioni e questi temi vanno affrontati subito e secondo una logica di governo, cioè, lo ribadiamo, con politiche di coalizione.

In questa direzione assumeremo le necessarie ed opportune iniziative nei prossimi giorni.

 

La Segreteria di Orvieto dei Socialisti Democratici Italiani

La Segreteria di Orvieto del Partito della Rifondazione Comunista

 

Pubblicato il: 15/08/2005

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