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Opera del Duomo. No a contenuti e metodo. Ora basta

Lettera di accusa contro i fabbriceri dell'Opera del Duomo. Che rimandano ai mittenti. Al centro della discussione il Museo  e la collaborazione di Lucio Riccetti...

foto di copertina

Una lettera personale inviata al sindaco di Orvieto e al vescovo della diocesi Orvieto-Todi firmata dai professori Bruno Toscano e Pietro Scalpellini rimbalza sulla stampa e si trasforma in un atto di accusa contro i fabbriceri dell'Opera del Duomo. Che rimandano ai mittenti.

Nella "missiva" gli insigni studiosi esternano la loro preoccupazione per i ritardi nella realizzazione del Museo dell'Opera, per le scelte espositive e inoltre "perorano"la causa del professor Lucio Riccetti, ex consulente dell'Opera negli anni di Mattioni presidente, il cui rapporto di collaborazione era già scaduto quando si è insediato il nuovo Consiglio e che non è più tra i consulenti del nuovo Consiglio. "Quindi nessuna esclusione di Riccetti"- si precisa all'Opera.

Il robusto e certamente giusto compenso per la consulenza di Riccetti entrò un paio d'anni fa anche nelle polemiche che già "animavano" Forza Italia: contro di lui, in nome di una presunta questione morale, Carlo Perali e Riccardo Messina, in lotta con il coordinatore di FI Renato Gribaudo. La questione arrivò anche sui banchi del Consiglio comunale.

Le valutazioni dei professori ed il metodo di diffusione ha fatto saltare i nervi anche ai tranquilli fabbriceri, presieduti dall'avvocato Francesco Venturi, ed è stata diffusa una nota che chiarisce la questione dal punto di vista dell' Opera, anche attraverso una precisazione del professor Toscano, che ricorda come il suo intervento a favore di Riccetti sia stato soltanto "una perorazione di carattere personale" e che la pubblicazione della lettera è avvenuta "in mancanza di qualsivoglia consultazione".
Sulla qualità delle scelte che si stanno operando per la creazione del museo, il professor Toscano conclude poi affermando che "il rigore scientifico di amici e colleghi di Università che cooperano con l'Opera è piena garanzia della bontà degli intenti che questa antica e benemerita istituzione persegue nonché della qualità della loro attuazione". Infatti il Comitato scientifico del Museo dell'opera" è zeppo di nomi altisonanti: i professori Francesco Buranelli, direttore generale dei musei vaticani, Vittoria Garibaldi, sovrintendente beni artistici e storici dell?umbria, Letizia Pani Ermini, dell'Università degli studi La Sapienza di roma, Corrado Fratini, dell'Università degli studi di Perugia, Giuseppe Appella, storico dell'arte.

Nella sostanza il professore è scocciato perché una sua lettera personale, in cui "perora" Riccetti , è stata diffusa, e conferma la fiducia nel gruppo di studi che sta lavorando intorno al costruendo museo, annunciato da anni ma che non aveva ancora ottenuto l'autorizzazione ai lavori in Palazzo Soliano, necessari per l'apertura, e giunti soltanto qualche giorno fa.
Il Consiglio dell'Opera, poi, puntualizza che non è più disponibile ad accettare accuse di illegittimità e che "d'ora in avanti valuterà le azioni opportune, a tutela dell'immagine dell'Istituzione, nei confronti di coloro che dovessero definire illegittime le nomine dei consiglieri".

La politica quest'anno non va in vacanza e trascina nell'agone anche i consiglieri della più alta e pacata  istituzione di Orvieto.  

Pubblicato il: 13/08/2005

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