Laboratorio ittico di Terria. I nostri pesci nascono lì

Il  "Laboratorio Ittico" di Terria è un fiore all'occhiello della Provincia di Terni. E per un territorio che si offre anche per la qualità dell'ambiente lo è ancora di più.

"La struttura, e questo è motivo di vanto per l'Amministrazione di Palazzo Bazzani - tiene a sottolineare con soddisfazione l'assessore provinciale alla "Pesca", Gianni Pelini - è compresa nell'elenco delle aziende riconosciute in ambito nazionale dalla Commissione Europea".
Il Laboratorio, infatti, è stato realizzato allo scopo di monitorare le popolazioni ittiche presenti nelle acque fluviali e lacustri del nostro territorio, con particolare riferimento agli aspetti gestionali, con ruolo di supporto tecnico-scientifico alle politiche messe in atto dall'Amministrazione provinciale in questo settore.
Importanti  i progetti ed i programmi che questa struttura porta avanti con successo da anni. In particolare le attività ittiogeniche e didattiche, le ricerche per la selezione ed il recupero di specie autoctone, il contenimento delle specie esotiche e il monitoraggio della fauna ittica.

Da tempo è  avviato un'attività di selezione e recupero del ceppo autoctono di trota fario nel bacino del Fiume Nera e nel corso della stagione 2004/2005 sono state incubate 50 mila uova, ottenute dalla "spremitura" di 50 riproduttori. Nei mesi di febbraio/marzo 2005 sono stati seminati 6 mila avannotti, di cui 4 mila destinati al bacino del Torrente Chiani e 2 mila al Fiume Nera, e 21 mila trotelle fario di varie dimensioni.
Il progetto di didattica ambientale ha, invece, preso il via nell'anno scolastico 2002/2003; in 3 anni si è svolta una serie di interventi conoscitivi sugli ambienti lacustri e fluviali che ha coinvolto oltre 2 mila studenti di scuole elementari, medie e superiori del nostro territorio. Lo scorso anno è stata inoltrata alla Regione dell'Umbria la richiesta per l'accreditamento della struttura al CRIDEA (Centro Regionale per l'Informazione, la Documentazione e l'Educazione Ambientale). Apprezzamento per l'attività svolta in questo settore è stata espressa nel settembre 2004 dal MIUR (Ministero Istruzione-Università-Ricerca).

Il centro ha, inoltre, elaborato un progetto per il recupero e la reintroduzione del gambero di acqua dolce nei vari bacini, con l'intento di ricostruire piccole popolazioni autonome di Austropotamobius pallipes in alcuni corsi d'acqua con caratteristiche ambientali idonee.
È stata già completata, al riguardo, una prima fase di studio ed acquisite importanti informazioni sulla presenza del gambero in alcuni corsi d'acqua del bacino del Torrente Paglia. Il Laboratorio è impegnato da anni anche nel contenimento delle specie siluro e carassio dorato nel Lago di Corbara, che minacciano specie pregiate come il lucioperca, il persico trota, la carpa ed il persico reale.
Nel complesso il Laboratorio di Terria svolge un'attività di monitoraggio delle specie che popolano le nostre acque, i cui risultati consentono di definire appropriate ipotesi di riqualificazione ambientale e gestione del patrimonio ittico, e partecipa all'aggiornamento della Carta ittica regionale. In questo ambito è prevista la realizzazione, entro l'anno, di un testo divulgativo sui pesci e sugli ambienti acquatici in Umbria e sui risultati della stessa Carta. Una parte dell'iniziativa editoriale sarà curata dalla Regione, una parte dalle province che stileranno alcune schede riguardanti le specie ittiche presenti in Umbria.
"Le risorse finanziarie per la realizzazione di questi ed altri programmi - assicura lo stesso assessore Pelini - continueranno ad essere garantite dalla Provincia di Terni anche nei prossimi anni, in quanto l'obiettivo primario da raggiungere rimane quello dell'autoproduzione dei pesci destinati ai ripopolamenti di tutte le nostre acque pubbliche".