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In Umbria troppi incidenti sul lavoro

Sono stati 36 gli incidenti mortali sul lavoro in Umbria da gennaio 2002 a dicembre 2004. Anche l'Orvietano ha avuto le sue vittime

Sono stati 36 gli incidenti mortali sul lavoro in Umbria da gennaio 2002 a dicembre 2004. In particolare, nel 2002 l' esito degli incidenti è stato mortale in dieci casi, undici nel 2003 e quindici nel 2004. Nello stesso triennio 18 incidenti sono stati gravi, cioè con una prognosi di almeno 40 giorni. Fino al luglio scorso, sono avvenuti tre incidenti mortali sul lavoro, mentre l' Inail ne denuncia 17, includendo quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro-casa, quelli stradali ed i malori.

I dati emergono da uno studio realizzato nell' ambito di un progetto nazionale di ricerca finanziato dal Ministero della salute e coordinato dall' Ispesl, cui hanno partecipato alcune Regioni italiane.
In Umbria l' indagine, svolta da un gruppo di lavoro, coordinato dalla Regione e composto dalle usl, Ispesl ed Inail regionali, ha puntato l' attenzione sui problemi connessi alla sicurezza, valutata attraverso la presenza o meno, sui luoghi di lavoro, di protocolli interni e norme di buona tecnica, e verificando l' attuazione, da parte delle imprese, di un' adeguata valutazione del rischio specifico.
Dei 36 incidenti mortali individuati nella ricerca, dai quali sono stati esclusi quelli durante il percorso casa-lavoro, e viceversa, e quelli stradali, due sono avvenuti nel settore dell' artigianato, 6 in quello dell' industria, undici nell' edilizia, 14 in agricoltura e tre nel terziario. In rapporto al numero degli addetti, l' edilizia si conferma come settore critico, con oltre il 30 per cento del totale degli incidenti mortali. Prendendo in considerazione la cittadinanza delle vittime, nel periodo oggetto d' indagine gli incidenti mortali hanno riguardato per il 22 per cento cittadini non italiani. Relativamente alla valutazione da parte delle imprese del rischio specifico si registra un' alta prevalenza di casi (il 65 per cento) in cui non era stata fatta, o lo è stata ma in modo ritenuta. Un dato, questo, che - secondo lo studio - evidenzia la necessità che le imprese svolgano un' accurata analisi dei rischi quale fattore cardine della sicurezza. Secondo l' assessore regionale alla sanità, Maurizio Rosi, «il metodo d' indagine finora utilizzato e condiviso dalle istituzioni e dalle parti sociali consente di avere a disposizione strumenti conoscitivi aggiornati ed utili per attivare azioni più efficaci di prevenzione e riduzione del rischio di incidenti. La Regione - continua Rosi - proseguirà con Inail ed Ispesl il lavoro di approfondimento della situazione umbra. È comunque necessario che il progetto del ministero venga esteso anche alle altre regioni, per istituire un osservatorio nazionale permanente sugli incidenti sul lavoro».


Anche l'Orvietano ha avuto le sue vittime. E pensiamo a Paolino Passeri, l'operaio di 58 anni rimasto vittima lo scorso anno di un tragico incidente sul lavoro o del quarantenne operaio orvietano caduto dal terzo pianio della scuola elementare di Sferracavallo.

Pubblicato il: 11/08/2005

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