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La lotta nei DS si scarica sulle amministrazioni

Tutto è in discussione, dalla Giunta di Orvieto a Ato a RPO. Per migliorare o per distruggere?

foto di copertina

di Dante Freddi

È da qualche mese che il clima politico orvietano si è fatto opprimente.

La lotta all'interno dei diesse nostrani è diventata zuffa e si sta scaricando impropriamente sulla vita amministrativa.
Politica ed amministrazione sono letti  in una chiave personalistica ed esagerata, perché gli ascari, tutti, amano amplificare per mostrare lo spessore della loro fedeltà. Esce quindi all'esterno soltanto quanto è paradossale e meno nobile e caricaturale.
Dalla politica siamo passati al tifo, dal pensiero al gusto del gesto.
Scelte politiche diventano fatti personali, e il contrario. Si può stare con quelli del correntone o con quelli di Fassino, con Capoccia e Stella o con Cimicchi e Ricci, o con noi o contro di noi, diesse o no.
La questione coinvolge ormai tutta la coalizione di centrosinistra in una contesto pericoloso.

Zelanti valletti se la prendono anche con la stampa, se non è allineata al capo, perché loro sì che sono duri e fedeli. Una parola in più o in meno, qualche aggettivo, la presenza di un editoriale o la sua assenza hanno sempre un'interpretazione a favore o contro qualcuno, non sono mai quello che sono.

Lettere aperte e interviste ribaltano sulla stampa il disagio e la difficoltà dei diesse a stare insieme.

Se Capoccia invita la Giunta a raccogliere le energie e ad offrire una spinta maggiore alla politica amministrativa, allora la "verità" è che vuole cambiare gli assessori del correntone e sostituirli con uomini propri. Che forse è anche credibile, ma di fatto è stato sempre negato.
Se dall'altra parte si focalizza l'attenzione sulla gestione dell'acqua e si esprimono critiche, la lettura è che si tratta di un attacco personale a Capoccia presidente Ato e al suo stipendio, che dicono dignitoso. Che forse è anche credibile, ma di fatto è stato sempre negato.

E sì che c'è davvero bisogno di verificare, ad un anno dalle elezioni, lo stato dell'arte dell' azione  della Giunta comunale, come c'è bisogno di mettere in discussione l'Ato e tutto il servizio idrico, al di là di presidenti e consiglieri e direttori.

Come se non bastasse, anche altri partiti della coalizione sono coinvolti o si fanno coinvolgere in questa dinamica. L'acqua è un tema che capiscono tutti, perché si paga, e si paga molto. E allora anche Rifondazione, che ha simpatizzanti nella sinistra diesse, si getta sull'osso. Certamente per combattere una battaglia giusta a difesa dei consumatori, che assume però anche chiari riflessi politici anticappocciani.

E ancora.

La Risorse per Orvieto è una creatura degli anni cimicchiani, uomini e idee.
Se quindi il segretario dei diesse invita alla maggiore partecipazione possibile delle scelte, invito da raccogliere ed apprezzare, come tutti hanno dichiarato, dal presidente Barbabella in giù, c'è sempre l'ascaro che non ha capito bene e dice stupidaggini e alimenta sospetti.

E così via, al massacro.  

L'unica certezza, a questo punto, è che il sindaco Mocio è davvero persona di grande pazienza e buon navigatore. Ha dimostrato di saper governare in questa difficile situazione, in un clima rissoso ed instabile che potrebbe produrre anche danni consistenti. Da "vecchio" democristiano conosce gli andamenti di queste fasi irrequiete della politica e governa la nave anche in gran tempesta e prende le ondate in modo che non sfascino lo scafo.

Ma verso quale approdo? quello che vuole lui o quelli sfumati ed insidiosi imposti dalle onde?

Pubblicato il: 08/08/2005

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