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Il Tribunale del malato denuncia la storia della signora B.G.

Se la riorganizzazione interna dell'Ospedale significa crare disagi insopportabili ai pazienti servizi qualcosa non funziona...

foto di copertina

Si  sta discutendo sulla  proposta di riorganizzazione interna al presidio ospedaliero di Orvieto ma i fatti, quelli che accadono ogni giorno e ad ogni persona, sono il reali sintomo dell'efficienza della nostra sanità.

Per esemplificare la necessità che le risorse disponibili vengano investite con oculatezza, senza che a pagare le restrizioni siano i pazienti, Gianni Mencarelli, responsabile del Tribunale dei diritti del malato, ci racconta la vicenda accorsa nei giorni scorsi ad una concittadina di settantatré anni, B.G., che  si è rivolta al tribunale per avere chiarimenti. Questo il racconto, così come lo ha raccolto Mencarelli.

 "Mi sono recata dopo una prescrizione del mio medico curante del 20 giugno presso il centro di prenotazioni di Orvieto scalo vicino alla mia abitazione per prenotare un esame  eco-doppler,  esame che in precedenza avevo già fatto presso la sede del P.E.S., ma mio sono sentita rispondere che per il momento tali esami non potevano essere prenotati e che sarei dovuta tornare nei giorni successivi. Fino al 20 luglio, sono tornata tre volte al centro di prenotazioni, che mi rispondeva con il solito" ritornello". Anzi, l'ultima volta, mi hanno consigliato di recarmi presso la Farmacia,  dove forse avrebbero potuto accettare la prenotazione, ma il farmacista, anche lui non potendo accedere con il computer, mi indicava come sedi possibili per l'esame Amelia , Narni, Terni e, volendo, anche Aquapendente. Alla fine anche per la segnalazione di una mia amica il 26 luglio mi sono dovuta rivolgere ad una studio privato che si trova proprio ad  Orvieto scalo, dove ho dovuto pagare 120euro per l'esame ed acquistare dei farmaci  per la cura non  prescrivibili". 

 

"Abbiamo voluto sinteticamente riassumere il racconto della Signora B.G.-continua Mencarelli- risparmiando tutte le considerazioni della concittadina sulla deficienza del servizio e sull'amarezza che gli è rimasta. La signora rappresenta per noi  un simbolo di come  i più deboli ed anche i meno agiati  debbano cimentarsi per ottenere delle risposte ai loro bisogni.

Vengono enfatizzate le iniziative per gli anziani, si parla molto dell'effetto caldo, poi macroscopicamente  si dimentica quello che veramente serve a questa "categoria" di persone.

 In realtà il disservizio esiste per tutti, perché l'unico medico convenzionato attualmente dedicato agli eco-doppler ha subito una riduzione di orario (sempre per il famoso risparmio) e di conseguenza non può effettuare le prestazioni ambulatoriali sul territorio. Questo, per ora, rappresenta uno degli l'effetti dei menti ha voluto esporre:

 fatto che vogliamo raccontare insiema alla concittadina  di settantatre anni che  desiderosa di chiariprovvedimenti di riorganizzazione che fa pagare indirettamente ai cittadini il costo più alto. Il Tribunale per i Diritti del Malato  si adopererà per far rimborsare alla signora G.B. la somma spesa".

 

Il tribunale dei diritti del malato è già intervenuto sull'argomento della riorganizzazione dei servizi ed ha espresso delle perplessità sulla reale efficacia dei provvedimenti che si intendono adottare, come la creazione di una nuova  unità  operativa di "medicina d'urgenza", che dovrebbe nascere per snellire i tempi  e l'appropriatezza dei ricoveri e ritiene che "tali compiti siano precipui del pronto soccorso". "Siamo d'accordo semmai di dotare l'ospedale di Orvieto-si legge in una nota del responsabile del tribunale dei malati Gianni Mencarelli- di personale sanitario per la copertura dei turni ventiquattro ore, sia in medicina che in chirurgia. Questo per migliorare gli attuali standard di assistenza,  come previsto nelle caratteristiche degli ospedali d'urgenza, contestualmente ad un adeguamento dei servizi di diagnostica, per far fronte con rapidità a tutte la richieste di esami urgenti e non solo di quelli riferibili alle richieste di pronto soccorso. Così come siamo d'accordo per un potenziamento dei servizi sul territorio e di un progetto d' integrazione con l'Ospedale".

Mencarelli si rivolge quindi alla conferenza dei sindaci del comprensorio che "speriamo tengano conto anche delle osservazioni giunte da operatori e da organizzazioni del settore, per   la definizione di un  miglior progetto per la Sanità del Comprensorio Orvietano, anche in presenza di riduzioni di risorse finanziarie e nella non adeguatezza degli organici."

 

 

Pubblicato il: 08/08/2005

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