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Nevi (FI): abbattere i cinghiali per salvare la vendemmia

Il grido dall'allarme è stato lanciato giorni fa dall'Unione agricoltori di Orvieto

ORVIETO - Abbattere i cinghiali per salvare la vendemmia. A raccogliere il grido dall'allarme lanciato la scorsa settimana dall'Unione agricoltori di Orvieto è il consigliere regionale, Raffaele Nevi (Fi) che adesso chiede l'intervento urgente della Provincia. "Sono ormai numerose - afferma l'azzurro Nevi - le segnalazioni che giungono dal territorio orvietano di ingenti danni causati da cinghiali che entrano all'interno dei vigneti compromettendo in modo serio la ormai prossima vendemmia. Per questo ritengo indispensabile un intervento urgente da parte della Provincia di Terni affinché proceda all'abbattimento di capi, al fine di evitare perdite nella produzione vinicola che costituisce una importante risorsa economica per l'intero comprensorio orvietano". Secondo Confagricoltura, nell'immediato sarebbe opportuno anticipare l'apertura dell'attività venatoria al 1 settembre (anziché il 1 ottobre) e, in ogni caso, autorizzare i proprietari, o chi per loro, a cacciare gli animali all'interno delle aziende. Sul fronte anticaccia, invece, il "comitato della Renana" torna all'attacco con una lettera aperta alla Provincia e ai sindaci interessati dell'Orvietano, per impedire la riapertura ai cacciatori di un'area della vasta zona di ripopolamento e cattura tra i comuni di Orvieto e Castel Giorgio. "Per il discutibile beneficio di un esiguo numero di cacciatori - spiegano - 150 ettari (qualcuno dice ottanta) di terreno prezioso, una vera e propria oasi di salute, verrebbero sottratti ad una comunità di migliaia di cittadini e i danni sarebbero incalcolabili, non solo dal punto di vista del benessere psico-fisico ma anche economico".

Pubblicato il: 29/07/2005

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