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Renara: appello alle istituzioni ed ai cittadini

L'apertura di una porzione del territorio alla caccia potrebbe sconvolgere l'equilibrio creato negli iltimi trent'anni. L'associazione chiede aiuto ai cittadini ed agli amministratori

Nelle scorse settimane si è costituita un'associazione per difendere una vasta porzione del nostro ambiente tra Orvieto e Castel Giogo, una zona denominata "la Renara", da vent'anni zona di ripopolamento e cattura, prezioso habitat per molte specie di animali. Anche "La Renana" partecipa alle iniziative dell'associazione contro l'asfaltatura delle strade bianche a Sugano e quella contro la costruzione della cava di Benano.
Questa la lettera aperta inviata a tutte le istituzioni locali, provinciali e  regionali per impedire l'apertura alla caccia di una porzione di quel territorio. La pubblichiamo integralmente.

Oggetto: salvaguardia della Renara.
PREMESSA

Il nome "Renara" indica una Z.R.C. (Zona di Ripopolamento e Cattura) della Provincia di Terni che si estende per circa 900 ettari tra i comuni di Orvieto e Castel Giorgio e che fu istituita nel 1976. Da allora è rimasta chiusa alla caccia e, nel tempo, grazie anche alle sue caratteristiche peculiari, si è trasformata naturalmente in una sorta di oasi di protezione, un habitat ideale per moltissime specie di animali e di piante, un patrimonio di biodiversità di grande valore per la collettività. Attualmente è popolata da specie anche molto rare e in estinzione come il picchio verde o l'Hyla arborea, comunemente detta raganella, che è un eccellente indicatore dello stato di salute ambientale.

Da qualche tempo una parte del mondo venatorio locale sta facendo pressione sugli organi preposti al suo controllo affinché almeno una porzione di tale Z.R.C. venga aperta alla caccia. Tra l'altro è stata proposta un'area che contiene degli invasi d'acqua assolutamente preziosi per i molti animali che lì vanno ad abbeverarsi.
Su questa richiesta gli stessi cacciatori sono profondamente divisi: la maggior parte di essi, infatti, ritiene che, anche per la loro attività, sia comunque meglio conservare nella sua integrità la Z.R.C. che è diventata un punto nevralgico di irradiamento di animali.
Una situazione simile si è verificata in un'altra Z.R.C. della provincia di Terni, e l'esperienza dell'apertura di una parte di essa è stata talmente negativa che proprio i cacciatori che l'avevano chiesta sono tornati sui loro passi.

Poco meno di un anno fa i consulenti del Servizio di programmazione ittico-faunistica della Provincia di Terni si sono pronunciati formalmente con parere sfavorevole rispetto alla "possibilità di modifica con riduzione della Z.R.C. La Renara".

È di questi giorni la notizia, ufficiosa ma attendibile, che alcuni esponenti politici della Provincia si starebbero affrettando per far sì che nel nuovo Piano Faunistico Venatorio Provinciale venga accolta la mozione per ridurre i confini della Z.R.C. La Renara, secondo quanto richiesto, appunto, da una minoranza dei cacciatori locali.


APPELLO

Questa lettera è in realtà un duplice appello: alle Istituzioni e ai cittadini.

Ai primi si chiede di voler considerare con attenzione i risvolti che la scelta di aprire alla caccia anche solo una parte della Z.R.C. avrebbe sull'intero ecosistema della zona, sul suo delicato equilibrio; di valutare i vantaggi e gli svantaggi che se ne ricaverebbero: per il discutibile beneficio di un esiguo numero di cacciatori, 150 ettari (qualcuno dice ottanta) di terreno prezioso, una vera e propria oasi di salute, verrebbero sottratti ad una comunità di migliaia di cittadini e i danni sarebbero incalcolabili, non solo dal punto di vista del benessere psico-fisico ma economico (in un territorio come quello in questione, a vocazione prevalentemente agricola e turistica, il patrimonio naturale andrebbe salvaguardato e valorizzato anche a vantaggio dell'economia locale).
Si chiede inoltre, alle Istituzioni, di cercare di evitare, e non solo in questo caso, che le logiche di partito arrivino a danneggiare l'ambiente in cui viviamo.

Ai cittadini che abitano i comuni di Castel Giorgio e di Orvieto, ma anche i comuni limitrofi umbri e del Viterbese, si chiede partecipazione.
L'invito, prima di tutto, è di provare a rendersi conto di persona, anche con una semplice passeggiata, toccando con mano quello che tutti stiamo rischiando di perdere.
Si chiede anche di aderire alla raccolta di firme in corso su questo argomento, per dimostrare tangibilmente alle istituzioni cosa veramente vogliono la maggior parte dei cittadini che loro hanno il dovere di rappresentare.
Ma soprattutto si chiede di mettersi in contatto con la neocostituita Associazione, aperta ad ogni contributo di idee, per condividere un'esperienza concreta e fattiva con tutti coloro che hanno a cuore l'ambiente in cui vivono.

La zona della Renara è veramente un bene comune e come tale va difeso; per questo è necessario che tutti si attivino, quotidianamente ma anche in circostanze di emergenza come quella attuale. E a dimostrazione di quanto poco sia tenuto in considerazione questo territorio, proprio in questi giorni si sta rischiando una vera scelleratezza: l'asfaltatura della viabilità rurale nella zona di Canonica e Sugano, nei pressi dell'incrocio delle cosiddette "quattro strade". Per ora i lavori, che avrebbero dovuto iniziare la settimana scorsa, sono fermi grazie alla mobilitazione immediata di un comitato spontaneo di cittadini.

L'"Associazione La Renara - Per l'ecosviluppo del territorio" si è costituita con un fine forse ambizioso ma realizzabile: preservare e valorizzare la zona della Renara e i territori limitrofi.
Intanto si sta cercando e si cercherà di approfondire, da tutti i punti di vista, la conoscenza del territorio, entrando in contatto con chi lo vive e avvalendosi di esperti. Si stanno già elaborando progetti di protezione ambientale ma anche per favorire uno sviluppo economico sostenibile, nell'interesse di tutti.
E proprio nell'interesse di tutti, si chiede alle Istituzioni e alla popolazione di collaborare a questa iniziativa.


Per l'"Associazione La Renara - Per l'ecosviluppo del territorio"
il presidente, Anna Maria Puglisi
Per informazioni
e-mail: associazione.renara@tiscali.it

Pubblicato il: 29/07/2005

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