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I diesse vogliono discutere del futuro della città

In fase organizzativa un confronto con le forze politiche per porre all'ordine del giorno delle istituzioni la questione dello sviluppo economico e dell' occupazione ad Orvieto

Un confronto con le forze politiche della città per porre all'ordine del giorno la questione dello sviluppo economico e dell' occupazione a Orvieto. Questo il prossimo appuntamento - previsto per settembre - messo in cantiere dai Democratici di Sinistra di Orvieto e che troverà nella richiesta al sindaco e alla coalizione di maggioranza di un Consiglio comunale aperto il punto di massima partecipazione pubblica. Un appuntamento che vuole portare a sintesi aspettative e bisogni espressi dalle diverse parti sociali con l'obiettivo di costituire un tavolo politico-istituzionale e tecnico per rimodulare progetti, programmi, strategie e interventi all'interno di un quadro di sviluppo sostenibile. Questa la proposta uscita dalla Direzione dell'Unione comunale svoltasi lunedì sera a Sferracavallo alla presenza dell'Assessore alle Risorse Finanziarie della Regione Umbria Vincenzo Riommi. La proposta dei DS nasce da una intensa discussione e da un confronto serrato sulle dinamiche sociali, economiche e produttive che hanno interessato il territorio negli ultimi anni e sulle criticità del nostro modello di sviluppo. Discussione attuale, peraltro affrontata anche in altri territori dell'Umbria e dell'Italia.Il governo di Centro-Destra non ha saputo dare risposte ad una crisi economica che ha indebolito l'assetto produttivo del Paese. L'Italia è ferma e non riesce ad agganciare la ripresa economica mondiale dell'ultimo biennio, segno di una crisi di tipo strutturale. La gravità della situazione impone quindi scelte serie e irrinunciabili di politica industriale, di chiamare al confronto su un grande progetto di rilancio dell'economica le forze politiche e sociali, le Istituzioni e il sistema del credito; di prospettare, inoltre, soluzioni di sviluppo del sistema produttivo e di tutela per il futuro del lavoro e dell'occupazione.Nella sua relazione introduttiva, il segretario dell'Unione comunale di Orvieto Marino Capoccia ha analizzato i mutamenti indotti dalla globalizzazione sul nostro tessuto produttivo. Quest'ultimo, specie in quei settori più esposti alla concorrenza dei paesi emergenti, ha subito un progressivo indebolimento con contraccolpi talora anche pesanti sul piano dell'occupazione, in particolare quella femminile. Di fronte a questi scenari è emersa la necessità di ridisegnare l'azione di sviluppo in un quadro di "politiche di area vasta" . «Un pezzo di strada importante in questo senso - ha sottolineato Capoccia - è già stato fatto, si tratta ora di andare oltre aggiornando sia gli strumenti sia i progetti». Per far ciò il segretario ha sollecitato l'Assessore Vincenzo Riommi, a promuovere, proprio a Orvieto, una iniziativa istituzionale sul temi dello sviluppo territoriale in un contesto di area vasta. La discussione sui contenuti introdotti da Marino Capoccia si è protratta sino a tarda notte, con numerosi interventi e contributi che, pur nelle diversità di approccio e di valutazione, hanno condiviso la necessità di intervenire al fine di rafforzare il settore manifatturiero attraverso innovazione tecnologica, disponibilità delle aree, infrastrutture (complanare e casello Orvieto nord), servizi di qualità alle imprese e formazione (intesa come formazione di base, permanente e universitaria). Oltre a ciò, è stata riconfermata la strategia della valorizzazione della filiera Turismo-Ambiente -Cultura in un'ottica di stretta interdipendenza, anche alla luce delle trasformazioni dei fondi strutturali e della Politica Agricola dell'Unione Europea. Infatti, in una prospettiva di riduzione delle risorse la progettazione di qualità e le produzioni di eccellenza nel settore agricolo diventano obiettivi strategici. L' integrazione quindi tra ambiente, produzione agricola e produzione di energia da fonti rinnovabili può rappresentare una delle strategie di sviluppo territoriale con più ampi margini di sostenibilità economica e ambientale. Riommi, nel suo intervento conclusivo, non si è sottratto alle diverse sollecitazioni emerse nel dibattito. E proprio a partire dalla questione centrale della riqualificazione dell'ex Caserma Piave, l'assessore ha sostenuto che il concorso finanziario pubblico è fortemente legato «alla destinazione di qualcosa di veramente produttivo in termini di valore». In tal senso la concertazione con i soggetti istituzionali pubblici e privati rappresenta lo strumento per andare alla definizione degli obiettivi e per creare consenso attorno alle scelte e alle risorse.Riommi si è detto inoltre d'accordo sulla centralità di Orvieto in relazione a politiche interterritoriali di area vasta, e sulla necessità di ricostituire una significativa presenza manifatturiera, utilizzando gli strumenti di programmazione nazionale, regionale e locale. Per quanto riguarda l'Università, l'assessore regionale ha voluto sottolineare come la stretta interconnessione tra il progetto della caserma e polo universitario sia elemento di forte consenso, anche nella prospettiva di un impegno della Regione Umbria in termini di risorse.Con la riunione di lunedì i Democratici di Sinistra hanno aperto una riflessione a tutto campo sulle complesse dinamiche dello sviluppo economico, sociale e culturale. In tal senso, intendono coinvolgere le altre forze politiche della maggioranza e dell'opposizione, le forze sociali e imprenditoriali, in un diffuso dibattito sul futuro della città e del territorio.

Pubblicato il: 27/07/2005

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