Incendio al forno: indagini a tutto campo

di Stefania Tomba

ORVIETO - Spunterebbero personaggi dal vicino Lazio e dalla Campania nell'indagine antiusura delle Fiamme gialle chiamate a una stretta dopo il rogo della panetteria di domenica, da ricollegarsi sempre più all'inchiesta che, una ventina di giorni fa, ha condotto all'arresto di un pregiudicato campano di 35 anni. Le indagini si starebbero allargando con una collaborazione tra diverse procure per tracciare una mappa quanto più dettagliata possibile dello strozzo e dell'estorsione cercando di mettere in relazione personaggi che emergerebbero con maggiore o minore chiarezza nell'indagine e che sarebbero rimasti finora nell'ombra. Si cercano nomi - probabilmente anche all'interno della criminalità organizzata - da ricollegare al pregiudicato campano che, come si ipotizzava, nell'attività messa in piedi sulla Rupe, avrebbe fondamentalmente svolto il ruolo di esattore, mentre altri probabilmente mettevano in circolo il denaro. Così, mentre proseguono interrogatori, verifiche bancarie e riscontri telefonici da parte della finanza. I carabinieri restano in attesa dei risultati del Ris sulle tracce che qualcuno potrebbe avere lasciato fuori o dentro la panetteria nelle ore precedenti il rogo di domenica. L'ipotesi del dolo, infatti, prende sempre più quota tra gli inquirenti che però non confermano ufficialmente alcuna pista. Ma ad avvalorare l'ipotesi ci sarebbe il presunto coinvolgimento del titolare nell'indagine della finanza e le minacce ricevute dall'uomo soltanto una quindicina di giorni con un biglietto di intimidazioni trovato al mattino sotto la saracinesca del negozio di via Beato Angelico. Gli investigatori precisano tuttavia che stanno lavorano in ogni direzione lasciando intendere di aver appena iniziato un'inchiesta che ha tutti i presupposti per condurre molto lontano.