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Orvieto città cardioprotetta. Un esempio unico la mondo

Dopo una preparazione capillare è partito il progetto degli Amici del cuore. Il saluto di Giampiero Giordano, animatore dell'iniziativa

foto di copertina

ORVIETO- Il progetto Città Cardioprotetta nato per opera dell'Associazione degli Amici del Cuore di Orvieto per proporre un modello di trattamento dell'arresto cardiaco nel territorio e  che vedrà in Orvieto la sua sperimentazione è ormai pronto a prendere il via.

Il 22 luglio i primi manifesti affissi nei vari punti della città presenteranno agli orvietani l'intento del progetto di trasformare Orvieto in una città cardioprotetta dall'arresto cardiaco dagli stessi cittadini, ed , in particolare, segnerà l'inizio del progetto stesso che diventerà operante a tutti gli effetti dal mese di settembre con varie iniziative  e con i corsi per insegnare ai cittadini  che aderiranno le tecniche di rianimazione cardiopolmonare.

L'arresto cardiaco, questo evento drammatico che, non trattato tempestivamente, si trasforma in pochissimi minuti in morte improvvisa, incide in Italia in circa 50 mila eventi ogni anno.

Colpisce  spesso i primissimi momenti di un infarto del miocardio, ma può colpire senza preavviso persone sane come atleti importanti e clinicamente controllati.

Si tratta di un fenomento quantitativamente rilevante che può manifestari dovunque e pertanto anche fuori delle strutture sanitarie, con un 50% degli arresti cardiaci, e quindi delle morti improvvise, a domicilio, il 33% sul posto di lavoro, il 12 % per strada, il 5% durante le attività ricreative.

Nell'arresto cardiaco la persona cade improvvisamente a terra, pallido, incosciente e senza polso e respirazione.

E' necessario agire ed è necessario agire con la massima tempestività visto che dopo 4-6 minuti di arresto cardiocircolatorio iniziano i danni cerebrali che divengono danni irreversibili dopo solo 10 minuti.

E' nel territorio pertanto, e più precisamente nel luogo dell'arresto cardiaco, che bisogna trovare le modalità di intervento per trattare l'arresto cardiaco nei tempi utili.

Solo la presenza di testimoni all'arresto cardiaco e solo la presenza di testimoni esperti nella rianimazione cardiopolmonare  può dare la speranza  che l'arresto cardiaco sia trattato.

E solo dalla densità dei testimoni esperti nella rianimazione cardiopolmonare attraverso corsi qualificati e qualificanti nasce la maggiore o minore possibilità di poter guadagnare quel tempo da spendere nell'attesa della terapia dell'arresto cardiaco sia che si verifichi a domicilio, che nel posto di lavoro che per strada.

Il tentativo di soluzione all'arresto cardiaco per gli Amici del Cuore di Orvieto

Consiste nella formazione e nell'addestramento di un numero incredibilmente elevato di laici rianimatori di primo soccorso, cioè di comuni cittadini capaci di svolgere tutte le manovre  della catena della sopravvivenza, dall'allarme al  massaggio cardiaco e alla respirazione artificiale fino, magari, alla defibrillazione precoce, in attesa di poter consegnare al pronto soccorso un paziente vivo e senza i danni cerebrali propri dell'arresto cardiaco prolungato e non trattato.

E' con grande emozione che l'associazione Amici del Cuore di Orvieto che ha elaborato e promosso il progetto che può trasformare Orvieto nella prima città cardioprotetta al mondo e suoi cittadini in una comunità unica al mondo, vivono questo momento con grande emozione ed in trepida attesa.

In questi termini il saluto del dott. Giampiero Giordano, presidente degli Amici del Cuore di Orvieto, comparso sul sito www.cittacardioprotetta.org :

 

"Carissimi,

è finalmente arrivato, dopo tanto lavoro, il momento fatidico del via al progetto cittacardioprotetta nato ad Orvieto per Orvieto.

So che è un progetto incredibilmente ambizioso, ma so anche che è il frutto di una vita di cardiologo vissuta con grande attenzione, concentrazione e grande passione nella nostra Città.

So che per quanto ambizioso il nostro progetto non può fallire perché nasce dalla osservazione attenta di un fenomeno, l'arresto cardiaco, che non ammette improvvisazione o compromessi e, tanto meno, soluzioni ad effetto e, peggio ancora, soluzioni senza la concretezza della verità e della onestà intellettuale.

Non può fallire perché  possiamo sperare nell'affetto dei tanti ai quali,  in questi anni di appassionata professione,  siamo stati vicini .

Non può fallire perché palpiamo l'affetto dei mille " Amici del Cuore di Orvieto " iscritti e dei tanti tantissimi  sostenitori.

Sappiamo che abbiamo progettato una cosa importante ed unica e pertanto complessa, ma sappiamo pure che gli orvietani sono grandi e capaci di imprese meravigliose solo che abbiano l'occasione per dimostrare la propria sensibilità ed il proprio entusiasmo.

Il progetto Orvieto cittacardioprotetta fornisce l'occasione di una incredibile clima di solidarietà e complicità in una comunità di cittadini trasformati in laici rianimatori di primo soccorso per l'arresto cardiaco.

E quindi da semplici cittadini ad angeli custodi dei propri familiari,degli amici, dei vicini, dei colleghi, dei passanti, dei turisti, ovunque, in casa, nel condominio, per strada, nel posto di lavoro, in palestra, nel campo sportivo.

Ovunque, ovunque e sempre, ci sia l'incotro tra un arresto cardiaco ed un testimone che sia stato addestrato dal nostro progetto ad essere rianimatore di primo soccorso .La gente, i finanziatori, i giornalisti si stanno avvicinando alla nostra idea perché hanno capito, hanno apprezzato e vogliono esserci..

Grazie a tutti coloro che   hanno condiviso con me  l'impegno grande e sofferto di una idea che può cambiare una storia."

                                                                                          

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 25/07/2005

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