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Traffico di cani, veterinario orvietano nei guai

Somministravano abusivamente farmaci scaduti a cuccioli di cane importati dall'Est Europa, detenuti in canili fatiscenti e poi rivenduti con pedigree falsi ottenuti grazie alla collaborazione di veterinari compiacenti....

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Somministravano abusivamente farmaci scaduti a cuccioli di cane importati dall'Est Europa, detenuti in canili fatiscenti e poi rivenduti con pedigree falsi ottenuti grazie alla collaborazione di veterinari compiacenti.

La Guardia di Finanza di Bologna, al termine di una lunga attivita' di indagine, ha denunciato 18 persone che gestivano un traffico di 15 mila cani all'anno per un giro d'affari di oltre un milione di euro. A capo dell' attivita' illecita, M.E., di 40 anni, di Casalecchio di Reno. Fin dal 1991 M.E. si recava periodicamente nell'Est Europa (in Ungheria, Slovenia e Romania) per acquistare cuccioli di cane per poche decine di euro e per poi rivenderli in Italia a dieci volte tanto. Si tratta di cuccioli di husky, labrador, dobermann, dalmata, pincher, pointer e breton, tutti entro l'anno di eta'. Grazie all'aiuto di una veterinaria di Bari di 30 anni (e probabilmente di un altro veterinario di Orvieto sul quale pero' si sta ancora indagando) che forniva falsi certificati sulla nascita e lo stato di salute degli animali rilasciati in bianco, i cani venivano poi smistati in 5 diversi allevamenti: a Casalecchio di Reno, Granarolo dell'Emilia, Reggio Emilia, Bibbiano e Galzigliano Terme (in provincia di Padova). In realta' l'allevamento di Casalecchio (dal nome fittizio 'Il lupo bandito') si e' poi rivelato essere solo il negozio attraverso il quale M.E. procacciava i clienti. Dopo pochi giorni dall'acquisto i cuccioli spesso morivano per cimurro o altre malattie, ma i clienti non venivano risarciti. Motivo che ha spinto molti a sporgere denuncia (50 dal 2004) che hanno portato la GdF ad avviare le indagini sui frequenti viaggi all'estero di M.E., e a scoprire l'allevamento di Granarolo dell'Emilia. Qui sono stati trovati 150 cani rinchiusi in pessime condizioni igieniche e numerose confezioni di farmaci, la maggior parte scadute. Gli altri allevamenti sono stati invece trovati in buone condizioni. Infine sono state denunciate 18 persone per reati di associazione a delinquere finalizzata all'illecita importazione di cuccioli di cane dai paesi dell'Est Europa e alla loro detenzione in strutture fatiscenti, nonche' all'esercizio abusivo della professione veterinaria. La giovane veterinaria pugliese ha gia' precedenti in questo senso. E anche M.E. gia' nel 1997 era stato segnalato per attivita' analoghe, ma le indagini non avevano avuto sviluppi.       L'allevamento di Granarolo e' stato posto sotto sequestro e gli animali sono stati affidati al controllo delle Ausl. I cani verranno arruolati nella Guardia di Finanza oppure portati in strutture per il recupero sociale.

Pubblicato il: 21/07/2005

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