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Indagine antiusura:un arresto

I filmati della finanza hanno documentato il rapporto. Gli inquirenti sono convinti che il proseguo dell'inchiesta sia destinato ad allargare il giro delle vittime e probabilmente anche dei colpevoli

ORVIETO - È soltanto agli inizi l'indagine antiusura delle fiamme gialle di Orvieto che ha condotto, un paio di settimane fa, ad un arresto e al sequestro di 800 euro in contanti e di alcuni assegni bancari per importi non meglio precisati. L'operazione - resa nota soltanto ieri pomeriggio in conferenza stampa alla presenza del comandante provinciale, il tenente colonnello Luca Patrone - ha fatto scattare le manette ai polsi di un pregiudicato campano di trentacinque anni, da qualche anno residente ad Orvieto. Accertata per il momento ci sarebbe una sola vittima - probabilmente un commerciante - che i filmati della finanza hanno immortalato il 28 maggio scorso nell'atto di consegnare al presunto usuraio il "dovuto" sotto forma di assegno. Anche se gli inquirenti - che, sotto la guida del tenente Aniello De Vita, hanno condotto le indagini sotto la continua direzione del sostituto procuratore Anna Lisa Giusti - sono convinti che il proseguo dell'inchiesta sia destinato ad allargare il giro delle vittime e probabilmente anche dei colpevoli. Su ogni ulteriore risvolto vige tuttavia il massimo riserbo dal momento che le indagini sono tuttora in corso. Tuttavia sarebbe possibile - secondo quanto fin qui emerso dagli interrogatori e dalle audizioni - ipotizzare ramificazioni dell'organizzazione. Sarebbero infatti già state ascoltate in procura molte persone legate all'arrestato da rapporti economici risultanti dalle matrici degli assegni sequestrati. Questo al fine di chiarire meglio i relativi rapporti e risalire ad eventuali altri soggetti usurati o implicati attivamente nel circuito illecito. L'attività presenta in se alcuni punti oscuri che gli inquirenti, sulla scia della duplice direttrice informativa e finanziaria, stanno attentamente vagliando. L'uomo era finito nel mirino della finanza da qualche mese sulla scorta dell'attività preventiva capillare svolta costantemente dalle fiamme gialle in tutto l'Orvietano. I militari si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche, riprese video, sopralluoghi e appostamenti. Nel corso di quest'attività è stato appuratoli giro illecito d'affari - il cui ammontare non è specificato dagli inquirenti - nonchè gli svariati contatti intercorsi tra il trentacinquenne e la persona usurata, con relativi pagamenti in denaro. S. M - queste le iniziali dell'arrestato - al momento dell'esecuzione dell'ordinanza, è stato sorpreso con 800 in contanti, diversi telefoni cellulari utilizzati per l'attività illecita ed assegni bancari. Tutto ora è a disposizione della magistratura. L'uomo che aveva in precedenza scontato una pena nel carcere di via Roma per altro genere di reato, si trovava in stato di libertà da qualche anno sulla Rupe dove aveva svolto diversi lavori saltuari anche alle dipendenze comunali. Non sono state rese note le eventuali minacce subite dalle vittime né i tassi di interesse applicate ai prestiti. L'indagine ora prosegue. Il tenente colonnello Luca Patrone spera anche nella collaborazione dei cittadini. "L'usura è un fenomeno che può essere combattuto - afferma - Con l'attività dei militari, certamente, ma anche con la collaborazione dei cittadini che non devono avere alcun timore a rivolgersi alle istituzioni e alle forze dell'ordine". 

 

Pubblicato il: 21/07/2005

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