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Diesse. Tra botta e risposta l'estate è sempre più calda

Ricci spara sui suoi avversari e Capoccia non lascia cadere la palla. Anche il clolu della Festa dell'Unità diventa un'arena

foto di copertina

ORVIETO - Non ha fatto in tempo a chiudere i battenti la festa nazionale dell'Unità che è finita la pax armata sotto la Quercia Orvietana. Prima con l'intervento dirompente di Ricci, nel sabato clou della festival, che sparava bordate contro i doppi incarichi e la gestione modello spa del partito. E poi con i ringraziamenti finali, alla cena di tutti i volontari della festa, pronunciati dal segretario Capoccia, alla presenza dei responsabili nazionali del partito, Baldarelli e  Vallesi. Soddisfatto per la buona riuscita dell'iniziativa, a conclusione del suo intervento, Capoccia non avrebbe, infatti, risparmiato risposte più o meno indirette ai suoi detrattori. Condannando in maniera dura chi ha portato la discussione all'esterno del partito e ribadendo che non avrebbe più avallato atteggiamenti di questo tipo. Le reazioni non si sarebbero fatte attendere e ci sarebbe addirittura chi avrebbe lasciato anzitempo la cena di commiato della festa. Lo strappo è forte e destinato ad alimentare un clima di tensione interno che rischia di avere strascichi dolorosi per i Ds locali. Un problema in più, tra l'altro, col quale andare alla riunione dell'Unione comunale di Orvieto fissata per lunedì prossimo. L'incontro - cui parteciperà anche l'assessore regionale Riommi - era fissato per fare il punto sulla situazione economica e produttiva del territorio e sul lavoro, ma non c'è dubbio che al centro, adesso, finiranno inevitabilmente anche altre questioni. In merito alla vicenda,Capoccia afferma che il suo è stato unicamente di un discorso di ringraziamenti. "Tutto si è svolto in un clima di festa - afferma - e senza l'ombra delle polemiche". 

Pubblicato il: 21/07/2005

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