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Cava di Benano. La questione vista con gli occhi dei cavatori

"Nessuno vuole distruggere case o prendersi gioco di qualcuno"....

ORVIETO - "Nessuno vuole distruggere case o prendersi gioco di qualcuno, la società Sece vuole dare continuità al proprio lavoro che svolge oggi e che a breve potrebbe non svolgere più".
La ditta di localita' Lo Spontone, nell'Orvietano, chiude così il proprio intervento in difesa della volontà dell'imprenditore Fiaschi di aprire la contestata cava di Benano. "Il progetto  per l'autorizzazione alla coltivazione di una cava - affermano dalla Sece - viene esaminato da una serie di tecnici regionali, corrispondenti a tutti i settori interessati. Qualora il progetto sia a norma con tutte le leggi in materia di ripristino morfologico e ambientale, la Regione dà parere favorevole, indispensabile per il rilascio dell'autorizzazione del Comune. Tale autorizzazione viene sottoposta a controlli e monitoraggi periodici, sia riguardo rumori e polveri, sia vibrazione e sistema idrogeologico interessato". Tra le garanzie poi che offre la società l'insonorizzazione, l'abbattimento fino all'85% delle polveri, il minimo impatto visivo oltre ovviamente al ripristino ambientale. 

Questa per intero la nota diffusa ieri dalla Sece spa: Facendo riferimento a quanto esposto nei giorni scorsi, attraverso gli organi di stampa, dal Comitato costituitosi contro la cava di Benano, è necessario fermarsi e puntualizzare alcuni aspetti, che nella realtà dei fatti sono ben diversi da quanto scritto dal Comitato stesso.

Innanzitutto va precisato che il progetto per l'autorizzazione alla coltivazione di una cava viene esaminato da una serie di tecnici regionali, corrispondenti a tutti i settori interessati (Urbanistica, Agronomia, Forestale, Geologia, Archeologia, A.S.L. e A.R.P.A.), che, qualora il progetto sia a norma con tutte le leggi in materia di ripristino morfologico e ambientale, danno il loro parere favorevole, indispensabile per il rilascio dell'autorizzazione, spettante al Comune dove è sito il territorio della cava. Successivamente, tale autorizzazione viene sottoposta a controlli e monitoraggi periodici, sia riguardo rumori e polveri, sia vibrazione e sistema idrogeologico interessato.

Inoltre va precisato che il basalto è un materiale pregiato e di grande importanza, sia  per  le  pavimentazioni  stradali (usure tradizionali ed usure drenanti), sia per le massicciate ferroviarie. L'uso delle graniglie basaltiche per le pavimentazioni stradali è di vitale importanza, in quanto avendo una morfologia  poliedrica ed una notevole durezza permettono un "grip" ai pneumatici che le graniglie di altra origine non danno, poiché, l'usura del passaggio delle auto, ne arrotonda la superficie e ne peggiora l'aderenza.

Tutto ciò precisato, va detto che la Società SECE, per quanto riguarda l'impianto di frantumazione, ha previsto, come del resto già adotta in quello sito in Loc. Lo Spuntone, di attuare tutto quanto le è possibile per l'insonorizzazione e la depolverizzazione; più specificatamente, per la depolverizzazione impianterà macchinari ROXON della ditta SANDVIK, con un risultato pari all'85% di abbattimento polveri, per arrivare poi al 100%, con la pavimentazione stradale e l'uso di irrigatori; mentre, per il rumore e l'impatto visivo, l'azienda prevede l'installazione di barriere, realizzate tra l'altro anche con essenze arboree, e il montaggio dell'impianto sotto il piano campagna, risultando così non visibile e "in fossa", come del resto lo è la cava intera.

Dovendo l'autorizzazione passare, come già detto, attraverso diverse concessioni/pareri, rilasciate dagli enti preposti, si fa presente che le falde acquifere, oggetto di contestazione, sono presenti nella zona di Benano ad oltre 100 metri di profondità, quando invece un'autorizzazione ad escavazione è concessa non oltre i 30/40 metri di profondità; mensilmente, poi, l'A.S.L. controlla e verifica l'intera area idrogeologica interessata.

Altro oggetto di contestazione, sono le vibrazioni che, successivamente al brillamento delle mine, potrebbero creare problemi. Anche in questo caso, la ditta adotta da anni sistemi di controllo atti a valutare l'impatto vibrometrico e costantemente apporta migliorie nelle volate, tra le quali: detonatori microritardati, tipologie di esplosivo sempre più all'avanguardia e metodi di perforazione più efficaci e meno invadenti.

Parlando infine di ripristino ambientale, l'autorizzazione non è rilasciata se tale ripristino non è attuabile. Nel progetto, poi, è presente tutto il piano di riambientamento che comprende anche i tipi di alberi e piante idonee alla ricomposizione ambientale, i tempi e i modi per farlo. Ed in riferimento alle foto esposte nella bacheca  WWF in Orvieto, si fa presente che queste si riferiscono al sito di cava ancora in lavorazione e che nelle zone dove invece questa è conclusa  sono già  state piantate  15.000 piante e altrettante verranno messe a dimora entro il 2007.

Nessuno vuole distruggere case o prendersi gioco di qualcuno, la Società S.E.C.E. vuole dare continuità al proprio lavoro che svolge oggi e che a breve potrebbe non svolgere più.

 

Pubblicato il: 20/07/2005

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