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Caccia in Umbria. Un regalo alle doppiette

La LAV nazionale minaccia ricosrsi legali contro il calerndario venatorio regionale

La lega antivisezione si oppone con durezza al calendario venatorio approvato dalla regione Umbria e preannuncia azioni legali contro il provvedimento regionale, definito "irresponsabile".
Ennio Bonfanti, responsabile nazionale LAV del settore "fauna", ha diffuso un documento in cui stigmatizza il calendario venatorio regionale.

Questo il documento.

Il presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti e l'assessore all'Ambiente Lamberto Bottini perseguono sulla caccia una politica irresponsabile e devastante per la fauna e gli equilibri ecologici: l'anticipazione dell'apertura della caccia al 4 settembre in aperta violazione della Legge
157/92 e contro il parere assolutamente negativo dell'Istituto Nazionale Fauna Selvatica (INFS), è un atto scellerato e nefasto che produrrà conseguenze gravissime sia dirette che indirette sulle popolazioni selvatiche. In quel periodo, infatti, molte specie sono in piena fase riproduttiva, per cui l'uccisione dei genitori con la caccia provocherà nche la morte, per fame e sete (terribile e lunga), dei piccoli nei nidi!

La scelta della Giunta di autorizzare la pre-apertura della caccia sin dai rimi giorni di settembre ed anche alla fauna stanziale ed agli anatidi dimostra come la fauna e la caccia siano gestite solo ad uso e consumo dei cacciatori più estremisti invece che secondo logiche scientifiche e di buonsenso.  Con questo calendario di liberalizzazione della caccia, la fauna - patrimonio dello Stato e prezioso bene della collettività - viene letteralmente regalata alle doppiette!

Il tandem Lorenzetti-Bottini, con questa politica estremista filocaccia, fa più danni dei fucili automatici degli oltre 40mila cacciatori umbri: basti pensare che il Calendario venatorio autorizza un 'carniere' potenziale per ogni cacciatore in ogni giornata di pre-apertura di ben 20 esemplari fra
tortore, merli, starne, germani, lepri e altre specie. Se tutti i cacciatori rispettassero i 'limiti' previsti dalla Giunta, in un sol giorno sarebbero legalmente massacrabili 800.000 animali! Lo stesso Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, esprimendosi, per l'ennesima volta, negativamente sulla pre-apertura, ha censurato il calendario disposto dalla Regione: secondo l'INFS, infatti, ad inizio settembre ''l'attività venatoria risulta scarsamente diversificata e quindi più impattante sulle poche specie oggetto di caccia anticipata''.

La LAV critica la gestione della caccia in Umbria perché 'regolamentata' da una serie di leggine regionali, decreti, modifiche e delibere che la Regione ha emanato nel corso degli ultimi anni per liberalizzare in maniera selvaggia la caccia. Per la LAV il Calendario venatorio è assolutamente
illegittimo e mira ad una forsennata liberalizzazione della caccia estendendo i periodi, le zone, le modalità e le specie cacciabili in palese violazione delle direttive comunitarie e della stessa legge statale sulla caccia n.157 del 1992: una vera e propria ''secessione venatoria'' dall'Italia e dall'Europa che la LAV contrasterà con le più opportune azioni giudiziarie".


Pubblicato il: 19/07/2005

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