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I quattrocento di Costantino Pacioni

Sono i soci di ARS, l'Associazione per il rinnovamento della sinistra. Propongono la discussione e la formazione come fondamenti della politica. Si vogliono confrontare con il centrosinistra sui temi nazionale e locali. E per quanto riguarda i diesse...

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Nell'Orvietano sono quattrocento, mille in tutta l'Umbria. Sono i soci di ARS, Associazione per il rinnovamento della sinistra. Costantino Pacioni e uno dei leader di questo movimento, che si pone l'obiettivo- ci dice in una intervista al nostro giornale- di "ridefinire i caratteri della sinistra e di superare i personalismi attraverso la partecipazione alla vita politica ed amministrativa".

Nel dibattito interno ai diesse Pacioni sembra essere un  "terzo", al di là dei "fassiniani" e del "correntone", in posizione strategica ed attendista. Non è entrato in polemiche, non è caduto in alcuna valutazione personale sui suoi "compagni". La convinzione che ha espresso più volte e che costituisce anche una valutazione del passato e del presente e un progetto per il futuro è che "la forza di ognuno è la forza di un collettivo, principio ancora più valido in un ambiente politico come quello dei diesse orvietani, dove sono presenti forti personalità".

 

 "Il coinvolgimento della gente è il rinnovamento"- continua. "Se ci fosse dibattito e partecipazione nei partiti non avverrebbe, come oggi, che tutte le tensioni si scaricano sulle istituzioni".
Insomma, ARS ha delle idee, dal sistema elettorale al rapporto con il centrosinistra, e sente il bisogno di far discutere la gente e di raccogliere argomenti e di proporne. Anche sui temi caldi della vita amministrativa orvietana l'associazione ha posizioni originali e non allineate con il centrosinistra nostrano. Ritiene inadeguato il sistema delle scuole superiori orvietane, sganciato dalla realtà produttiva, e propone corsi in cui si professionalizzi su agricoltura ed artigianato. Vuole il casello di Orvieto nord, che servirebbe anche tutta l'utenza dell'Alta Tuscia, ritiene inadeguata la gestione di Cresc.Endo, tesa a "vendere aree industriali anziché a sostenere lo sviluppo delle imprese".
ARS ha aderito al Forum costituito da alcune associazioni orvietane e anche sui temi ambientali, pur approvando la "sensibilità" dell'Amministrazione comunale di Orvieto, esprime il concetto che "una città ecologica inizia dagli strumenti urbanistici di cui si dota". E poi riqualificazione urbana, verde, arredo e, come presidio della nostra cultura contadina, la costituzione di fattorie ecologiche. I soci di ARS chiedono rispetto per il Paglia e propongono di accedere ai finanziamenti europei per restaurarne il letto "straordinariamente scavato". "Non si può parlare di ecocity e pensare a cave come quella di Benano"-continua Pacioni- dove potrebbe essere realizzata una delle cave basaltiche più grandi d'Europa, in presenza di emergenze geologiche, forse anche archeologiche, in contrapposizione con la gente che abita quel luogo straordinario".

Sulla questione della perdita per l'Orvietano del consigliere regionale, Costantino Pacioni, che ha ricoperto questo incarico per dieci anni, riprende uno dei concetti fondanti della sua associazione e ritiene che "sarebbe stato opportuno che la politica avesse mantenuto gli impegni e che ci fosse stata una presenza orvietana in Regione, evitando che la lotta personale si scaricasse anche in questo caso su questioni istituzionali".
Di ARS ne risentiremo parlare.

Pubblicato il: 18/07/2005

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