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Rapina, padre scagiona il figlio

Udienza preliminare per il colpo alle poste di Parrano, del luglio dello scorso anno. Entrambi arrestati, sono stati sentiti dal giudice...

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ORVIETO - Ha tentato di scagionare il figlio dall'accusa di concorso in rapina, L.C. sentito ieri mattina dal giudice Bonato nell'udienza preliminare del processo che lo vede imputato per evasione, rapina a mano armata e possesso di auto non registrata. Romano di 52 anni, attualmente rinchiuso nel carcere di Rebibbia, dove deve scontare una condanna fino al 2011 per rapine e vari altri reati, nel luglio dello scorso anno avrebbe approfittato di un permesso premio dal carcere di Orvieto - dove allora era richiuso - per rapinare, armato di un taglierino, l'ufficio postale di Parrano da cui aveva portato via 400 euro. In base alle testimonianze raccolte, i carabinieri di Orvieto avevano indirizzato le indagini su di lui che, tra l' altro, non si era più presentato presso la stazione dei carabinieri di Roma-Casilino per la firma giornaliera. In seguito a pedinamenti e intercettazioni telefoniche i militari riuscirono a individuarlo a Roma, dove poi in un blitz lo arrestarono i primi di settembre, sorprendendolo a bordo di un'auto non registrata e in possesso di una patente falsa, una calibro 38 e 15 mila euro. Alla fine del mese i carabinieri arrestarono anche il figlio M.C., il cui cellulare - secondo le intercettazioni - si era "spostato" di pari passo a quello del padre nel giorno della rapina. Ieri mattina in aula entrambi hanno affermato che quel giorno il padre aveva con sé anche il cellulare del figlio.  La prossima udienza il 6 dicembre.

Pubblicato il: 12/07/2005

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