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In più di mille per dire no alla cava di Benano

Offensiva del comitato per la difesa dell'Alfina...

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Hanno superato quota mille le firme raccolte nei comuni di Orvieto, Castel Giorgio e Castel Viscardo dal Comitato per la Difesa dell’Altopiano dell’Alfina contro la creazione di una grande cava a ridosso dell’abitato di Benano. I cittadini chiedono al sindaco Mocio e al consiglio comunale di Orvieto di accogliere le osservazioni che il Comitato presenterà nei prossimi giorni per arrivare alla cancellazione definitiva dell’area di Benano individuata dal Piano Regolatore come idonea alle attività estrattive. Il dovere dei politici non deve essere indirizzato agli interessi di un singolo, ma a una comunità, che vive e lavora sul territorio. La cava interesserebbe oltre 60 ettari di terreno di grande pregio paesaggistico a vocazione turistica e di interesse storico e archeologico: proprio il 5 luglio il Comune di Orvieto ha respinto la richiesta di conformità urbanistica avanzata da un cavatore della zona, Giosuè Fiaschi, così come reso pubblico dal sindaco. Ma ora il Comune di Orvieto con coerenza deve fermare ogni tentativo ulteriore di stravolgere quell’area, polmone verde dell’intero comprensorio orvietano.
Non esiste una cava ecologica, la natura e le dimensioni dello scavo provocherebbero un inquinamento acustico e da polveri, una grave compromissione dell’assetto viario e idrogeologico e la distruzione di importanti manufatti di origine etrusca e romana. Il Comitato, assistito da un collegio legale, sostiene che la macro area dove potrebbe sorgere una delle cave più grandi d’Italia è attraversata da acquedotti e falde acquifere, Il Piano Regionale delle Attività Estrattive appena approvato mette in evidenza questo aspetto in una tabella grafica che collega l’altopiano dell’Alfina e il territorio vincolato dove sorgono gli stabilimenti di imbottigliamento dell’acqua Panna. Con la cava non si creerebbe nuova ricchezza né nuovi posti di lavoro ma si arriverebbe a una riduzione drastica della valutazione dei terreni con pesanti contraccolpi sulle attività agricole, artigianali e turistiche.

Pubblicato il: 12/07/2005

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