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Tasse scolastiche, meno della metà hanno pagato

Neanche la metà dei genitori ha pagato le tasse d'iscrizione ai servizi mensa e trasporti scolastici entro la scadenza fissata dello scorso 30 giugno. Dopo le polemiche roventi dei giorni scorsi...

ORVIETO - Neanche la metà dei genitori ha pagato le tasse d'iscrizione ai servizi mensa e trasporti scolastici entro la scadenza fissata dello scorso 30 giugno. Dopo le polemiche roventi dei giorni scorsi sulla nuova tassa rimasta indigesta a molte famiglie con bambini che frequentano le scuole elementari e medie del Comune di Orvieto, molti genitori hanno continuato a puntare i piedi dando seguito - a quanto pare - alla minaccia di non pagare. Così dei 1500 studenti circa che in genere usufruiscono del servizio mensa, hanno al momento ufficialmente pagato i 20 euro d'iscrizione soltanto 598 (il 39%). Poco meglio le iscrizioni per lo scuolabus. Hanno pagato (30 euro) in 212 contro i 500, studente più studente meno, che annualmente usufruiscono dei trasporti. "Restano ancora molti versamenti da protocollare - precisa il dirigente dei servizi sociali, Pasquale Graziani - e un'idea più chiara e complessiva si potrà avere a metà settimana". Per il momento la parola d'ordine è tolleranza ed elasticità. "Certamente - prosegue Graziani - e questo in considerazione di due motivi: uno il fatto che si tratta di una novità assoluta che è stata purtroppo comunicata con un certo ritardo, proprio, in coincidenza con la fine della scuola, e due perché - anche a causa di questo - molte famiglie è possibile che siano in ferie e abbiano intenzione di provvedere al rientro". 

Secondo l'amministrazione insomma si tratterebbe di plausibili ritardi e non di una conseguenza della protesta. "E' un'emergenza che sta rientrando - conferma l'assessore al ramo, Cecilia Stopponi - dal canto nostro continuiamo a incontrare genitori per spiegare le ragioni dell'amministrazione. Capisco che la tassa d'iscrizione comporti qualche sacrificio, anche se 50 euro per un anno non rappresentano effettivamente una cifra da capogiro. Sui buoni mensa è il caso di ribadire una volta per tutte che gli aumenti riguardano unicamente le fasce Isee più alte. E che il calcolo, appunto, è fatto non sul reddito, bensì sull'Isee che tiene conto di una serie di parametri molto più complessivi. Una garanzia in più è infine rappresentata dal fatto che su tutte le autocertificazioni vigila - grazie ad un accordo col Comune - la Guardia di finanza".

Che la protesta però sia completamente rientrata non pare del tutto scontato a giudicare dai pochi pagamenti effettuati. Ad ogni buon conto, per i "ritardatari" la modulistica necessaria è disponibile presso l'ufficio delle relazioni con il pubblico di via Garibaldi  e presso i servizi sociali di via di Maurizio e dello Scalo.

Pubblicato il: 05/07/2005

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