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Sciopero dei portalettere, frazioni senza posta

Al centro della vertenza c'è la carenza di personale. Dalla metà di giugno in attesa della convocazione di un incontro con l'azienda 

ORVIETO - Sciopero dei portalettere, frazioni senza posta. A restare con le casette postali vuote da un paio di giorni sono gli abitanti di Colonnetta di Prodo: la situazione - che nella frazione del Comune di Orvieto sta creando disagi a non finire ai residenti per tutto quel che consegue al mancato recapito di bollette, avvisi e scadenze di pagamento - è frutto dello "sciopero dello straordinario" dei portalettere indetto dalle segreterie regionali di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Al centro della vertenza c'è la carenza di personale resa ancora più critica nel periodo estivo in cui diventa difficile coprire i turni scoperti a causa delle ferie. E c'è, più in generale, il problema delle riorganizzazione della funzionalità dell'azienda. Una questione che Poste Italiane si era impegnata ad affrontare ma rispetto alla quale i sindacati non hanno ancora ricevuto risposte. "Dalla metà di giugno - afferma la responsabile di categoria della Cgil, Gabriella Gentileschi - siamo in attesa della convocazione di un incontro con l'azienda. Ma al momento non esiste ancora una data". I sindacati, a livello nazionale, lamentano infatti anche l'inidoneità e la scarsa funzionalità dei mezzi aziendali, la violazione degli accordi nazionali nell'intero settore e l'obbligo di prestazioni aggiuntive per la fruizione delle ferie estive. Lo sciopero - e dunque i disagi che ne derivano - proseguiranno fino al prossimo 6 luglio. I disagi si sommano a quelli subiti dagli abitanti di Canale e Sugano i cui uffici - dopo la chiusura di quelli di Prodo e Morrano - hanno subito prima l'apertura a giorni alterni e poi quella full time per la prima settimana del mese e part time per il restante periodo. Tagli che non sono piaciuti affatto ai residenti e che hanno scatenato una decisa reazione politica a livello locale, regionale e nazionale. E a questo proposito è del mese di maggio il disappunto dell'onorevole Giuseppe Giulietti che si diceva per niente soddisfatto della risposta data dal ministro all'interrogazione da lui presentata insieme l'onorevole Stramaccioni. "Il Governo dovrebbe verificare che i propri indirizzi siano rispettati in materia di servizio pubblico, affinché la politica dell'azienda non sia penalizzante per i piccoli centri". "Per questo - concludeva - chiedo nuovamente al Governo che si faccia parte attiva - come peraltro chiesto dall'Anci nazionale e dalle Regioni - per un confronto serio con Poste Italiane". 

Pubblicato il: 01/07/2005

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