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Terme di Tiberio. Ferme al Tribunale amministrativo

Monterubiaglio. Il progetto per lo sviluppo termale è fermo al palo. Dopo la sentenza del Tar la Regione potrà evenualmente decidere a chi assegnare le acque

foto di copertina

CASTEL VISCARDO - Il Tar non decide, il progetto per lo sviluppo termale è fermo al palo. Dopo l'incontro pubblico tra Comune  e Sviluppumbria che si è tenuto lo scorso dicembre per presentare il progetto di massima per la valorizzazione delle fonti di Tiberio, infatti, la lunga storia "carsica" delle terme di Castel Viscardo ha fatto perdere di nuovo le proprie tracce. È il sindaco, Massimo Tiracorrendo a spiegarne le ragioni. "I problema principale - afferma Tiracorrendo - è che la questione resterà ferma fintanto che le parti interessate, la Regione o la proprietà, non presenteranno istanza di prelievo al tribunale amministrativo perché una volta per tutte si pronunci sul ricorso opposto dalla "Vesuviana Nuova" in merito alle concessioni scadute da più di due anni".

A quel punto con le concessioni in mano, la Regione potrebbe decidere di affidarle al Comune, come già avvenuto per Parrano, che poi, completati gli studi e individuati gli imprenditori interessati all'investimento, provvederebbe ad assegnarle nuovamente. Per la questione, il primo cittadino ha chiesto un sollecito interessamento all'assessore regionale al ramo, Lamberto Bottini. "Sono in costante contatto con l'assessore - afferma Tiracorrendo - che ha garantito il proprio impegno a verificare il tutto". "La nostra ferma intenzione - conclude - è di portare avanti il progetto. Ovviamente il primo passo sarà quello di verificare la proprietà delle acque. Ma anche qui non sarà possibile fare alcun prelievo fino a che non verranno assegnate le concessioni".

Pubblicato il: 26/06/2005

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