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Canale, sequestrata piantagione di canapa

Maxi sequestro della Forestale di Orvieto e San Venanzo: 230 piante coltivate in una radura. Si indaga a tutto campo per risalire ai responsabili. Avrebbe fruttato migliaia di euro

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO – Una radura, adiacente a un ruscello, nascosta in una zona impervia delle campagne intorno all’abitato della frazione di Canale. Era lì che vegetava rigogliosa la vasta piantagione di canapa indiana messa sotto sequestro un paio di giorni fa dagli uomini del Corpo forestale dello Stato di Orvieto e San Venanzo.

Si tratta di 230 piante, tra quelle di grandi dimensioni già a dimora nel terreno e quelle più piccole trovate ancora in vaso, in attesa di essere trapiantate. Piante rigogliose e ben curate che, lavorate e raffinate, avrebbero potuto fruttare intorno ai 50 chili di hashish e marijuana per un giro di svariate miglia di euro. La piantagione è stata scoperta dalla Forestale che da tempo era sulle tracce di una vasta coltivazione che doveva rifornire con continuità il mercato orvietano e la cui ubicazione era però rimasta per lungo tempo un mistero. Questa settimana il ritrovamento, avvenuto nel corso di una perlustrazione all’interno del territorio comunale di Orvieto. La vasta piantagione è comparsa davanti occhi degli agenti in una radura assolata di una zona boscosa e impervia ai margini di un fiumiciattolo dalle parti di Canale dove le piantine avevano trovato un habitat ideale per crescere rigogliosamente. Sul posto, oltre a numerosi mozziconi di spinelli, sono stati ritrovati anche utensili da giardinaggio per curare le piante, un annaffiatoio e un rudimentale impianto idraulico. Tutto materiale finito sottosequestro che verrà sottoposto quanto prima a rilievi di polizia scientifica.

Gli inquirenti ritengono di avere elementi sufficienti per dare seguito all’indagine e tentare di individuare la persona o – com’è probabile le persone - che seguivano direttamente la piantagione per poi circoscrivere il tipo di mercato che andavano a soddisfare, o viceversa. Si tratta dell’ennesima piantagione scovata dagli uomini del Corpo forestale dello Stato nel corso degli ultimi anni. Saranno almeno una quindicina i sequestri messi a segno dal 1998 ad oggi, a volte anche negli orti delle abitazioni private o più spesso in zone isolate di campagna tra Orvieto, Montegabbione e Monteleone. L’anno scorso di questi tempi erano stati, invece, i carabinieri a sequestrare sedici piantine in un boschetto in località San Lazzaro alle porte di Fabro. Allora i carabinieri, al termine di una serie di appostamenti, colsero in fragranza un quarantenne – incensurato residente a Fabro – mentre in sella al motorino si recava a innaffiare le piantine. Per lui scattarono immediatamente le manette

 

Pubblicato il: 25/06/2005

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