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Barbabella presenta la sua

 Cronaca di lunga seduta del Consiglio comunale aperta al contributo delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini

ORVIETO - Ha vinto - com'era nelle previsioni, senza convincere tutti fino in fondo - il piano economico finanziario di massima per il riutilizzo dell'ex Piave, dibattuto ieri in una lunga seduta del Consiglio comunale aperta al contributo delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini.

Questo il quadro delle funzioni fin qui studiate e presentate ieri dal presidente di Rpo, Franco Raimondo Barbabella con l'aiuto del pool di esperti che ha collaborato alla redazione del progetto. Un polo del turismo con 2 alberghi (5 e 4 stelle) un centro benessere e attività commerciali. Un polo dei musei con parco della memoria (museo della città, del corteo storico, archivio di stato), museo di arte moderna e servizi. Una parte per la scienza agroalimentare con scuola europea della cucina (sono già avviati i contatti con gli imprenditori), una scuola di formazione alberghiera (sono in corso trattative con una scuola di Ginevra), un centro di ricerca. Poi il polo tecnologico per la formazione universitaria, una scuola europea del restauro e un campus universitario. Il tutto legato da servizi (centro di produzione musicale, uffici, info box, parcheggi) e dal teatro di "Vigna Grande" (1200 posti ad uso flessibile) da realizzare al centro della piazza d'Armi con un'arcitettura "leggera" e di grande pregio. Il parterre delle grandi occasioni si è spaccato senza troppe sfumature tra il sì e il no.

Le prime critiche sono arrivate dal coordinatore di Fi, Antonio Barberani che del progetto boccia la "scarsa identità" imputabile suo avviso a "errori di metodo che hanno portato a un'eccessiva frammentazione" e ribadisce la validità della proposta avanzata da Fi del ricorso a un concorso internazionale di idee. Hanno detto no anche Gianni Cardinali del Wwf , l'associazione "Altra Città" che ha definito il progetto "fumoso" e Giuseppina Barloscio dei Verdi che ha espresso perplessità sui finanziamenti e sulla tempistica.

Il progetto ha incassato il sì del presidente della Cro, Giovanni Guariglia, che ha definito "inappropriate" le critiche apparse sulla stampa nell'ultima settimana, quello di Assindustria che ha ribadito il proprio interesse, fermo restando l'esigenza di qualificare il progetto perché sia appetibile a livello nazionale e internazionale. Soddisfatta anche Confesercenti, Cgil, il presidente del Csco, Cimicchi, e lo stesso segretario dei Ds, Capoccia. Con i distinguo del caso. Mentre il primo è tornato a difendere la scelta di affidare il progetto a Rpo definendo "troppo facile e addirittura sospetta" l'idea di fare riferimento a soggetti esterni, Capoccia ha puntualizzato come "solo dopo due anni si venga a conoscenza dei progetti e dunque come solo ora sia possibile valutare i risultati". Capoccia è tornato a sottolineare l'esigenza di un confronto che veda il coinvolgimento di Provincia e Regione, anche in vista del rifinanziamento della legge speciale. Il plauso a Rpo è giunto anche dalla Provincia e dal senatore, Angius. Il sindaco Mocio ha sottolineato l'importanza dell'unità di intenti per un argomento su cui si gioca il futuro della città. 

Pubblicato il: 23/06/2005

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