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DS. Le cose stanno così

I Democratici di sinistra escono allo scoperto per mettere un punto fermo su tutta la vicenda che li ha visti al centro di un'autentica bufera politica

Tutti i diesse condividono le posizioni di Capoccia

Articolo 21 per la libertà di stampa. "I DS non possono accusare la stampa..."

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Dopo una settimana difficile e a meno di ventiquattro ore dal dibattito sul business plan di Rpo - argomento da cui sono nate tutte le polemiche degli ultimi giorni e tema unico del consiglio comunale aperto di questo pomeriggio - i Democratici di sinistra escono allo scoperto per mettere un punto fermo su tutta la vicenda che li ha visti al centro di un'autentica bufera politica.

Lo fanno in un documento unitario che intende rivendicare il ruolo di primo piano dei Ds, in qualità di partito di maggioranza relativa, e la volontà di concorrere, insieme a tutte le forze politiche, istituzionali, associative e ai cittadini - sempre nel rispetto dei ruoli istituzionali - alla stesura di una rinnovata progettualità in grado di rilanciare in ogni settore l'attività politica e amministrativa. Questo il senso, condiviso da tutto il partito, delle dichiarazioni rilasciate dal segretario Ds una settimana fa a "Il Messaggero". 

Dichiarazioni che vanno interpretate, ha detto poi ieri Capoccia, come un incitamento "all'accelerazione dell'iniziativa politica". "I temi centrali per lo sviluppo della città non sono adeguatamente dibattuti, non basta un passaggio in consiglio - chiarisce meglio il segretario Capoccia - c'è bisogno di confrontarsi di più. Attraverso un confronto aperto e schietto in cui tutte le forze politiche, economiche e sociali del nostro territorio devono potersi misurarsi: questa la sfida che lanciamo a tutte le forze di maggioranza e minoranza". Una sfida che sposta concretamente l'attenzione sulle questioni in campo per lo sviluppo della città. "In primis le caserme - afferma Capoccia - e su questo non si può sbagliare per questo dico che c'è bisogno della massima partecipazione per elaborare progetti condivisi che abbiano anche il sostegno a livello provinciale e regionale e chiamino effettivamente a raccolta tutte le forze economiche reali. Intendo dire questo quando affermo che di Rpo non si può discutere tra pochi nel segreto delle stanze".

Sul ruolo che in tutto questo sono chiamati a giocare i Ds, le idee sono altrettanto chiare. "Non perché è venuto meno il sindaco dobbiamo rinunciare a un ruolo propositivo. Semmai dobbiamo rinnovare il nostro ruolo dentro il contesto provinciale e regionale e insieme a tutte le altre forze portare il nostro contributo, con la responsabilità che abbiamo che è sempre quella del partito di maggioranza relativa".

In merito alle polemiche che hanno infiammato questi primi giorni d'estate, il documento ufficiale licenziato ieri dall'Unione comunale del partito parla di "fraintendimenti giornalistici" mentre in merito a presunti rimpasti in giunta è categorico. "Le notizie - si legge nella nota diffusa - o sono frutto di fantasiose elucubrazioni giornalistiche, o sono frutto di veline fatte filtrare anonimamente da qualche mestatore della politica che intende la dialettica interna ad una associazione di donne e uomini liberi, come è quella di un partito, come pura lotta di potere e di poltrone, con massimo disprezzo di principi quali la lealtà, la trasparenza, la correttezza e il bene comune".

Pubblicato il: 22/06/2005

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