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DS. Lotta per il Parlamento

Il coordinatore ds Posti chiama tutti all'unità. Ma ad una anno dalle elezioni quel seggio in Parlamento fa gola a molti. E se Stella, Prosperini...

foto di copertina

di Dante Freddi

L'elezione del coordinatore dei diesse dell'Orvietano, Giorgio Posti, è stata accompagnata da un documento condiviso da tutti e improntato all'unità ed allo spirito di servizio. Sembrerebbe che il più importante partito dell'Orvietano, quello che ha tutti i sindaci tranne Orvieto, quello che governa il territorio, sia giunto alla conclusione di un periodo travagliato.
In quel documento c'è scritto, tra l'altro, che "Occorre  ora , dopo una lunga discussione interna  approfondita, uno scatto in avanti, veloce".
E poi "occorre ripartire con un coordinamento maggiore e più consono per rilanciare sì un progetto di sviluppo integrato e sostenibile , che abbia al centro la valorizzazione delle risorse locali a cominciare  da quelle umane".
Il fine dichiarato è "Ricostruire un'ampia unità intorno al Progetto Politico" e "Fare avanzare una nuova generazione di dirigenti a partire dall'esperienza dell'ultimo periodo di gestione dell'Organismo Intercomunale".
La proposta amministrativa è centrata, si legge, su "Turismo e agricoltura, piccola e media impresa, università e formazione, servizi e nuove tecnologie, sono i terreni su cui far crescere l'economia  umbra e anche di questo territorio  creando buona occupazione".

Ma non poteva esserci scritto null'altro. Si poteva forse scrivere nero su bianco un testo che promettesse guerra ai perdenti o che rinnegasse la politica amministrativa passata?
Tutti quindi d'accordo, quello che è stato è stato, sguardo dritto al futuro, spirito di servizio, amore di partito.

Ma purtroppo la politica non funziona così e gli uomini difficilmente scordano parole, sfide, ferite.
Machiavelli, che di uomini e di potere se ne intendeva, avrebbe consigliato i vincenti a seguire l'istinto, che chiama il "sangue", e la ragione, che serve a costruire un futuro sicuro.

Obiettivo immediato dell'aspirante "principe" è essere eletto senatore o deputato.
Le "frattaglie" del potere, un assessorato e qualche cosa d'altro non gli interessano, seppure qualcuno dei suoi voglia fare subito bottino. Per raggiungere il fine è necessario riunire intorno a sé un maggioranza schiacciante e non subire gli "scherzi" che sono stati collaudati su Cimicchi.
Ci sono due modi. Il primo è acquisire come amico chi prima era nemico. Il secondo è distruggere sistematicamente chi è e continua ad essere nemico, in modo che possa produrre meno danni possibili.

Se Loriana Stella e Fausto Prosperini vorranno ottenere quello scranno in Parlamento, a cui sembra aspirino, dovranno comportarsi così, altrimenti gli "offesi" di oggi si vendicheranno con grande "nocumento" dell'aspirante principe.

Certo, oggi non c'è la vita in ballo e la politica si fa per spirito di servizio.
Ma si può anche dire, lo fanno in molti, che per il bene del partito e del popolo certe azioni sono il "male minore", che sono giustificate, che è giusto che i migliori affermino le idee migliori. E allora guerra, ma che sembri pace.


 

Pubblicato il: 20/06/2005

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