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Ecocittà sotto la lente di Altra città

L'Associazione  presenta un documento fortemente critico nei confronti del progetto dell'Amministrazione comunale

foto di copertina

Altra Città, l'associazione di Conticelli, Cortoni e Scopettii, ha diffuso un documento in cui si espone una critica serrata e puntuale alla politica ambientalista passata e presente del Comune di Orvieto, in linea con le posizioni del Forum ambientalista che si è costituito nei giorni scorsi. L'estensore è il vice presidente dell'Associazione, Francesco Ercolani.
Il tema è di indubbia rilevanza, è prioritario, imprescindibile. Il clima di scontro che si è instaurato tra Amministrazione e associazioni non sembra tale da produrre effetti benèfici, eppure è già importante la buona volontà, è un punto di partenza, soprattutto se il progetto "ecocittà" è davvero aperto ai contributi della città, come sostengono gli amministratori.

Pubblichiamo per intero il documento di Altra città.  È un punto di vista costruito con metodo e serve per ragionare.

"Ogni città ha la sua specificità e pertanto occorre che ciascuna trovi la propria via alla sostenibilità. Il compito delle rispettive politiche è quello di integrare i principi della sostenibilità e partire dalle risorse delle diverse città per costruire appropriate strategie locali. Le città riconoscono che la sostenibilità non rappresenta uno stato né una visione immutabili, ma piuttosto un processo locale, creativo volto a raggiungere l'equilibrio che abbraccia tutti i campi del processo decisionale locale."(Carta di Aalborg 1994)

È con questa apprezzabile e condivisibile premessa che si apre il documento di Orvieto Ecocity redatto dal Comune di Orvieto.
Apprezzabile per le idee e condivisibile per lo spirito "ambientalista" che lo pervade, configura però nella sostanza una vera e propria Mega- architettura della sostenibilità non molto ben "disegnata" anzi variamente approssimata e purtroppo ad Orvieto poco o per nulla realizzata.
Un programma politico ambientale che si rispetti si sostanzia di fatto negli assi maestri più significativi;  il suolo, il territorio, il paesaggio, i rifiuti, la mobilità e l'energia tematiche queste poco seriamente dibattute nella politica istituzionale e non ,ma mai soprattutto nell'ultimo decennio pienamente sentite ed assunte a ordinaria prassi politica.
Il governo di questa città è stato finora più che altro improntato ad una visione prettamente economicistica ma non "degnamente economica" , per cui invocare e vagheggiare per Orvieto una sorta di "Leadership ambientale" associata ad una altrettanta "ecoefficienza" di sistema ci sembra non solo fuori luogo ma onestamente 
"insostenibile".
Come insostenibile tra l'altro il tentativo di "tentare" un improbabile " Ecodesign"
della città anche alla luce delle passate realizzazioni che connotano ad esempio in campo urbanistico una visione economico- edilizia all'insegna di una urbanizzazione "diffusa e sparpagliata" senza molta qualità con un grande  consumo di risorsa pregiata e irriproducibile che è il suolo ed un costo energetico e sociale che da mettere in bilancio alle future generazioni;
Ad ulteriore conferma di  una politica senza "Polis" e soprattutto  senza cittadini richiamiamo le nove schede allegate al documento che testimoniano la sostanziale leggerezza delle azioni ambientali raccolte in un "Diario di bordo" di buone intenzioni che non hanno però la forza e la dignità politica di un vera sfida ambientalista.

Scheda  1  Aquisti pubblici verdi -       
Una azione eco-amministrativa corretta ma che non ha bisogno per realizzarsi di strutturare percorsi complessi con relative fasi di ricerca e studi

Scheda 2.3.4   Il mercato del differenziato, discarica-
Invece di raccontare le intenzioni e descrivere le fasi perché semolicemente nobn fare la raccolta differenziata?

Scheda 5 Un futuro sostenibile a scuola.
Siamo decisamente d'accordo; ma perché parliamo di difesa de suolo, delle acque, di arredo e giardini, di compostaggio in mensa, di onde elettromagnetiche e non una parola una sola sulla sostenibilità urbana

Scheda 6 Certificazione ambientale
Invece di promuovere un gruppo di esperti dei settori sociale, ambientale economico perché non aderire ad una
autorevole certificazione europea, quale ad esempio il processo EMAS Il cui obiettivo è la promozione e l'implementazione dei sistemi di gestione ambientale nonché l'ecocompatibilità nella gestione del territorio in modo da ottenere  vantaggi significativi e politicamente visibili che sono :
 Il monitoraggio effettivo finalizzato alla verifica della corretta applicazione dei principi ambientali nelle attività dell'amministrazione comunale
 La conoscenza documentata e in permanente aggiornamento della propria situazione ambientale
 La promozione generalizzata della comunicazione ambientale
  la promozione del territorio davanti a terzi esterni soprattutto in campo economico e turistico così da integrare sinergicamente le azioni previste dalla

Scheda 7.8.9 distretti biologici associati al turismo sostenibile e impianto fotovoltaico e termico
Siamo d'accordo e  sosteniamo con forza la proposta del W.W.F. di Orvieto consistente nella installazione sul tetto della scuola elementare di Orvieto Scalo di un impianto fotovoltaico di 3 KW, associato alla produzione di acqua calda .Tale azione collegata ad un processo di incentivazione economica verso i proprietari dei tetti disponibili a questi interventi, potrebbe costituire il primo passo da una parte verso una sana economia ambientale e dall'altra veicolare l'immagine di un'altra Orvieto sicuramente più eco-visibile e vivibile.

Per finire perché non "leggere" tutte queste problematiche alla luce dell'unico strumento di programmazione territoriale attualmente a disposizione che è ilP.R.G. attivando perché no, la scheda 10- azione (a costo zero) relativa all'urbanizzazione del "Poggente", dove una opportuna pausa di riflessione ci permetterebbe di riconsiderare l'ulteriore consumo di suolo, le diseconomie urbane legate alla mobilità e ai trasporti, ma anche il grave vulnus paesaggistico che si recherebbe ad una delle aree più interessanti e significative del nostro territorio.
Sicuramente aggiungeremmo al nostro diario di bordo una pagina più degna di questa città;  una sfida vera e certamente "sostenibile".

Pubblicato il: 20/06/2005

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