Mabro, domani è sciopero

ORVIETO - Incroceranno le braccia domani mattina a partire dalle 11,30 gli ottantadue dipendenti (tra cui settantanove donne) della Mco - ex Mabro. La manifestazione, organizzata dai sindacati per scongiurare la chiusura della ditta, fissata per il prossimo 10 luglio, si svolgerà di fronte allo stabilimento. Cgil e Cisl unitamente alle federazioni di categoria Filtea e Femca  e alle Rsu auspicano anche la mobilitazione delle istituzioni, delle forze politiche e della collettività.

È questa la prima e più importante decisione uscita dall'incontro che si è tenuto, nella mattinata di ieri, tra sindacati e lavoratori presso lo stabilimento di Bardano. L'incontro è servito anche a ribadire lo stato di agitazione di tutto il personale e a stabilire il blocco delle prestazioni di lavoro straordinario fintanto che dalle istituzioni non arriveranno significativi spiragli sulla vicenda che vede l'aggravarsi della crisi aziendale della Mco, legata al crollo delle commesse e alla conseguente decisione della proprietà di cessare la produzione. La Regione, intanto, resta in attesa della disponibilità da parte dei vertici dell'azienda a un incontro per capire se e con quali modalità la  proprietà intenda disimpegnarsi dall'Orvietano. A quel punto la società regionale per la promozione dello sviluppo economico si metterà al lavoro al fine di individuare soluzioni in grado di mantenere in attività lo stabilimento tessile e scongiurarne la chiusura. Una delle più immediate possibilità è quella del subingresso di un altro imprenditore. Anche se fino a questo momento non ci sarebbero state verifiche formali di disponibilità in tal senso, in attesa di conoscere esattamente le intenzioni della proprietà. Intanto la solidarietà del mondo politico orvietano per i dipendenti ex Mabro è assolutamente trasversale.

I Democratici di sinistra nell'esprimere solidarietà verso le lavoratori "auspicano che tutti i soggetti interessati, lavoratori, sindacati, datori di lavoro ed istituzioni possano trovare quelle soluzioni più idonee in grado di garantire non solo il sacrosanto dritto al lavoro, ma anche la capacità produttiva per non disperdere risorse professionali ed umane".

Solidarietà è espressa anche dal consigliere di An, Stefano Olimpieri. Il suo auspicio è che "realmente stavolta le istituzioni riescano a passare dalle parole ai fatti, attivandosi per scongiurare una chiusura che rappresenterebbe un colpo mortale nella situazione economica già gravissima del territorio".