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Campo scuola a Porto Pagliano

Si terrà dal 5 al 30 settembre, promosso dalla Scuola di Etruscologia e Archeologia  dell'Italia Antica - Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" e Fondazione per il Museo "Claudio Faina"

foto di copertina

È in pubblicazione il bando di partecipazione al quarto campo scuola che si terrà dal 5 al 30 settembre presso il Porto Romano di Pagliano, promosso dalla Scuola di Etruscologia e Archeologia  dell'Italia Antica - Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" e Fondazione per il Museo "Claudio Faina", d'intesa con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria e con il contributo dell'Azienda agricola "Castello di Corbara".

Il campo scuola sarà aperto a 15 studenti o laureati nelle discipline storiche e archeologiche compresa la preistoria.

Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 20 agosto prossimo.

 La Scuola, istituita d'intesa tra la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" e la Fondazione per il Museo "Claudio Faina", promuove lo studio dell'etruscologia e dell'archeologia dell'Italia antica valorizzandone gli aspetti maggiormente legati alla conoscenza diretta del territorio.

La scuola realizza corsi di perfezionamento, seminari, campi scuola e stages formativi affidati ai maggiori specialisti del settore operanti in università italiane e straniere, nelle soprintendenze per i Beni archeologici e negli istituti di ricerca.

 Il campo scuola si prefigge di fornire un approfondimento delle tecniche di scavo in un'area archeologica che si configura di primaria importanza. Le prime ricerche hanno evidenziato già la presenza di un porto fluviale di epoca romana situato alla confluenza del Paglia con il Tevere e in connessione con la rete di ville rustiche, sempre di epoca romana, indagate nei decenni Settanta e Ottanta del Novecento.

Lo scavo viene effettuato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria e sotto la sua direzione.

Alla confluenza del fiume Paglia nel Tevere, in località Pagliano, a pochi chilometri da Orvieto, si trovano i resti di un impianto portuale di epoca romana. Vennero riportati alla luce tra il 1889 e il 1890 nel corso di indagini dirette dall'ingegnere e archeologo Riccardo Mancini. Gli scavi permisero di scoprire circa 70 ambienti, ma solo 28 di essi furono indagati a fondo.

Nel 2000 gli scavi nell'area sono ripresi e dal 2002 vi si tiene un campo scuola organizzato dalla Scuola di Etruscologia e Archeologia dell'Italia Antica, un'istituzione nata per volontà della Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto e della Fondazione per il Museo "Claudio Faina". 

Le campagne di scavo 2002, 2003 e 2004 hanno visto come protagonisti studenti e laureati provenienti da diverse università italiane e hanno interessato un'area individuata, ma non scavata dai ricercatori ottocenteschi. Si è cercato inoltre, con successo, di verificare se la zona archeologica si estendesse oltre i limiti noti. Le indagini hanno consentito di riportare alla luce i piloni del molo sull'antico alveo del Tevere (ne è stato scoperto un quinto non riportato nella planimetria del Morelli, 1958) ed una cabaletta molto ben conservata, insieme a numerose monete riferibili all'età augustea e a quella costantiniana. Proprio questi significativi ritrovamenti inducono a pensare che il porto fluviale potesse essere attivo tra il I secolo a.C. ed il IV d.C., per almeno cinque secoli, come sosteneva anche Riccardo Mancini che, alla fine dell'Ottocento, aveva portato alla luce ventotto ambienti dei settanta che aveva individuato nella vasta area interfluviale. Tra i materiali ricuperati si possono citare, inoltre,  ceramiche comuni e sigillate, tessere di mosaico, intonaci dipinti e un frammento marmoreo decorato.

Il bando del 4° Campo Scuola è sui siti Internet:www.museofaina.it o www.uniorvieto.it.

Altre informazioni possono essere richieste ai seguenti numeri telefonici: 0763-341511, 0763-306525; o fax: 0763-341250, 0763.306524; o e-mail: fainaorv@tin.it o info@uniorvieto.it .

 

Pubblicato il: 14/06/2005

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