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Mocio: 'serve un nuovo progetto Orvieto'

Il sindaco traccia il bilancio del suo primo anno alla guida della città. Ex Piave, università, lavoro tra le priorità per lo sviluppo. "I rapporti con Cimicchi? Ottimi"

foto di copertina

di Stefania Tomba

Sindaco Stefano Mocio, che bilancio traccia del suo primo anno alla guida della città?
Assolutamente positivo. Siamo riusciti a mantenere gli impegni di programma lavorando a pieno ritmo sulle grandi tematiche della città. E siamo pronti, adesso, a partire con le linee guida di un nuovo progetto di governo che aprirà una nuova fase di sviluppo per Orvieto.

Questo cosa vuol dire nel concreto?
Vorrà dire che diventeranno presto operativi (i consigli comunali che l’approveranno sono stati già calendarizzati da qui a luglio) il progetto anziani, il progetto ambiente, la quarta fase della mobilità alternativa. Che sono solo la prima parte di un nuovo modello di sviluppo per il quale ci siamo messi in movimento. Cercando di lavorare in massima sintonia con le istituzioni cittadine, ad esempio, cosa questa che ci sta riuscendo. E soprattutto stiamo attivando un rapporto con la Provincia, la Regione, con i parlamentari e le istituzioni nazionali per il rifinanziamento della legge.

Eppure c’è chi l’accusa di eccessivo attendismo, che nelle decisioni da prendere la città, insomma, stia ricalcando la sua filosofia “slow”…
Non è assolutamente vero, stiamo rispettando i tempi. Avremmo potuto procedere per singoli atti, invece abbiamo ritenuto opportuno ricercare la partecipazione di tutti i soggetti, e soltanto poi decidere.  È faticoso e richiede tempo, è vero, ma solo quando i progetti verranno attuati, e lo saranno presto, si vedrà la consistenza delle cose che stiamo portando avanti.

A proposito di partecipazione, due progetti importanti sono stati duramente attaccati proprio perché ritenuti scarsamente condivisi.
Nel caso del palazzo dei Sette, ammetto che il Consiglio comunale, se ci fosse stata la possibilità, andava fatto prima. Per il resto ci sono stati dei malintesi. Abbiamo bloccato l’assegnazione e siamo ricorsi alla gara pubblica, cosa che non era obbligatoria. Ma mai mi sono sognato di rinnegare un progetto che condividevo, ovvero quello del palazzo dei Sette come luogo della cultura.

E sul progetto ambiente?
Sono molto soddisfatto degli interventi costruttivi arrivati nel Consiglio che ha approvato le linee guida di Orvieto Ecocity. Il progetto, del tutto nuovo per la realtà orvietana, resta aperto ad accogliere i contributi che giungeranno dal forum.

Quali gli impegni più immediati?
La sanità, il lavoro, l’università, l’ambiente, le infrastrutture, la caserma Piave. Sono tutte partite importanti che ci impegneranno al massimo.

Cominciamo dalla sanità.
Nell’ottica dell’emergenza urgenza la Asl sta predisponendo un programma di riorganizzazione dei servizi del presidio e del territorio che dovrebbe garantire alcune di quelle caratteristiche che mancano all’ospedale per rientrare nella rete dell’urgenza. Il progetto passerà al vaglio della conferenza dei sindaci e del Comune. E veglieremo sempre perché la Regione continui a giocare il suo ruolo.

Le altre sfide sono altrettanto impegnative…
Sono pronte le linee guida per il riutilizzo della ex Piave (è fissato per il 22 giugno il consiglio comunale per l’approvazione del business plan, ndr). E sull’università, altra partita fondamentale, resta costante il filo diretto con la Regione. Preoccupa onestamente la situazione dei rifiuti. L’impianto è orami sostanzialmente fermo da mesi e come qualsiasi impianto industriale deve poter funzionare anche perché diversamente si avrebbero rischi ambientali seri legati al triennio post mortem. Attendiamo pertanto che diventi esecutivo il riordino dei flussi, approvato ad aprile scorso. Quando ripartiranno prenderà il via anche il sistema di controlli ambientali della discarica a porte aperte, con la collaborazione con l’Arpa.

Il mondo del lavoro e l’economia stanno lanciando segnali preoccupanti. L’amministrazione come si sta muovendo? 
Proprio in questi giorni abbiamo  avviato i primi contatti per riunire un tavolo con Regione, Cresc.Endo, Assindustria, associazioni di categoria, sindacati, banche per valutare i problemi economici e occupazionali del territorio e arrivare, entro fine anno, a redigere una strategia per un ‘azione efficace.

Si parla di malumori nella maggioranza. Qual è il polso del sindaco?
Io sono abituato a ragionare sui fatti e i fatti dicono concretamente che la maggioranza è compatta, lavora molto bene e non si è mai spaccata sulle questioni importanti.

Un’ultima domanda: è vero che si sono raffreddati i suoi rapporti con l’ex sindaco Cimicchi?
Assolutamente no, l’ho sentito anche oggi (sabato, ndr). E ho già detto che da un punto di vista strettamente personale, mi è dispiaciuto l’esito delle elezioni. Come, politicamente, mi dispiace che Orvieto non abbia un rappresentante in Regione. Dal canto mio, l’impegno è massimo per mantenere sempre una linea diretta con la presidente per sopperire a questa mancanza.

Pubblicato il: 13/06/2005

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