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Opera del Duomo, mancano le autorizzazioni: il museo può attendere

Questi gli obiettivi realisticamente perseguibili nell'immediato sul lungo cammino che separa la Fabbriceria dalla possibilità di realizzare effettivamente il tanto atteso Museo omonimo...

ORVIETO - Trasformare i depositi in una mostra permanente entro l'anno, esporre, in tempi brevi, a palazzo Soliano, i dodici apostoli e ricollocare la Maestà di Pisano all'ingresso del Duomo. Questi gli obiettivi realisticamente perseguibili nell'immediato sul lungo cammino che separa l'Opera del Duomo dalla possibilità di realizzare effettivamente il tanto atteso Museo omonimo. Sì, perché, annunciato a più riprese come imminente, in realtà, andando a guardare le carte, si scopre che il via libera per i lavori non è mai arrivato. Lo stato dei fatti è che il "Comitato ministeriale di settore", a cui la Sopraintendenza (nel 2000) ha inviato il progetto esecutivo elaborato da una commissione di esperti nominati dall'allora Opera del Duomo (era il 1996) non ha dato ancora dato il parere favorevole alla realizzazione di quel progetto. Questa la storia, così come l'hanno ricostruita fedelmente ieri mattina i consiglieri insieme al presidente Venturi per informare la collettività sullo stato di attuazione del Museo dell'Opera del Duomo. "Manca insomma come spiega il consiglio -  l'autorizzazione ad iniziare i lavori, che peraltro non sono affatto semplici se si tiene conto che prevedono un gruppo scala-ascensore nel palazzo Soliano, un collegamento in interrato dal palazzo Soliano al palazzo Papale, un collegamento verticale per raggiungere il piano superiore del palazzo Papale nonché la realizzazione in interrato di locali per la biglietteria ed i servizi oltre ad una sala attrezzata per conferenze e servizi mediatici e locali per gli uffici direzionali". Proprio su alcuni di questi aspetti (in particolare il gruppo scala-ascensore e il percorso interrato) si concentravano le perplessità della Sopraintendenza prima e del Comitato ministeriale poi che a tutt'oggi non ha rilasciato alcun permesso. "Si segnala - proseguono - che oltre tutto non sono mai stati eseguiti i saggi archeologici richiesti dal "Comitato di settore il 29 gennaio 2001 tra gli ulteriori approfondimenti". Ora quello che è più realistico immaginare, nell'immediato (le pratiche sono già state tutte riavviate) è arrivare "entro l'anno ad allestire "La stanza delle meraviglie" - afferma il professor Giuseppe Della Fina - ovvero trasformare le prime tre sale dei Depositi in una mostra permanente".  "Inoltre - prosegue Della Fina - è nostra intenzione tornare a esporre i 12 apostoli. Una suggestione potrebbe essere quella di utilizzare il pian terreno di palazzo Soliano. A questo proposito abbiamo già avviato i primi contatti con il Comune (che ha in locazione i locali fino al 2011) per utilizzare insieme il palazzo e tenere insieme l'arte antica e quella contemporanea di Emilio Greco, tra l'altro, legate già da un'unica committenza che è quella dell'Opera". Infine, in pieno accordo con la Soprintendenza, il consiglio ha intenzione di ripristinare l'antica collocazione della Maestà di Pisano sulla facciata della Cattedrale. E attivarsi in tempi per un'idea definitiva in grado di trovare soluzioni più alla portata rispetto alle criticità evidenziate fin qui dal progetto.

Pubblicato il: 11/06/2005

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