Si allarga il dissenso interno alla Fondazione Cro

ORVIETO - Si allarga il dissenso interno alla Fondazione Cro. La lettera sottoscritta da diciassette dei ventuno soci sbattuti fuori dall'assemblea, in cui si sottolineava "l'ingiusta" decadenza e si annunciava battaglia legale contro il provvedimento definito "illegittimo", ha fatto breccia in seno ai consiglieri ancora in carica alla Fondazione. E a sottoscrivere quello stesso documento, adesso, si sono aggiunti anche una ventina di membri dell'assemblea dei soci. La linea di opposizione al presidente della Fondazione, l'architetto Torquato Terracina, insomma, fa proseliti al punto che adesso quella lettera non è escluso possa aprire un'autentica crisi politica. Senza contare le ripercussioni giudiziarie che potrebbe avere la vicenda, nel caso scattassero le iniziative legali che i diciassette dei ventuno soci decaduti annunciavano contro il provvedimento assunto, alla fine del mese di aprile, dal presidente del comitato di presidenza dell'assemblea dei soci, Aldo Mattioni. Allora furono raggiunti dalle lettere di decadenza ventuno soci che per tre volte consecutive non si erano presentati alle riunioni. Si tratta di Manlio Morcella, Glauco Provani, Andrea Muzi, Felice Attioli, Francesco Menegali, Luigi Menegali, Ernesto Petrella, Franco Ceprini, Patrizia Mogetti, Giuseppe Barlozzini, Giovanni Fieschi, Ravaschieri Del Drago, Giuseppe Gualterio, Lanfranco Livolsi, Gian Francesco Malvolti, Mario Molajoni, Renato Piazzai, Franco Pongelli, Sandro Scattoni, Italo Torroni e Piero Ubaldini. Nella lettera firmata da diciassette di loro (e ora anche da venti membri dell'assemblea) si spiegava, però, che il numero delle assenze ripetute dei soci "non era tanto l'apparente sintomo di un disimpegno, quanto piuttosto una protesta velata e senza voce rimasta inascoltata da chi, nel seno dell'assemblea e dunque dell'Ente, avrebbe dovuto comprenderla".