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ATO, costo dell'acqua e tariffe

Il consigliere provinciale di AN Mario Montegiove chiede che venga aperto un dibattito. Timore di un aumento delle tariffe dal 2006

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Il Consiglio provinciale di Terni dovrà discutere prossimamente della gestione dell'ATO (Autorità Territoriale Ottimale) "Umbria 2", della necessità di razionalizzare il servizio idrico e della possibilità di abbassare le relative tariffe.

La richiesta di aprire il dibattito sull'argomento è stata avanzata dal capogruppo di An, Mario Montegiove, il quale tiene a sottolineare che "a quasi tre anni dall'assunzione della programmazione e controllo della gestione del servizio idrico integrato, l'ATO ha mostrato i suoi limiti. La società consortile SII rivendicherebbe, poi, nei confronti dell'ATO circa 6 milioni di euro per il 2004 a causa di errori previsionali nel piano d'ambito originario. Da più parti - prosegue l'esponente di An - si sostiene che per poter far fronte allo sbilanciamento dei costi si dovranno aumentare le già pesanti tariffe, forse dal gennaio 2006, visto che il presidente dell'ATO ha escluso aumenti, ma solo sino al 31 dicembre prossimo".

Di qui l'opportunità, secondo il consigliere, di promuovere una razionalizzazione della spesa pubblica e di richiamare ognuno a fare la propria parte per il contenimento dei prezzi dei prodotti e dei servizi primari.
Chiedendo l'apertura di un dibattito in Consiglio provinciale sui risultati della gestione dell'ATO, sia in termini di servizi che economico-finanziari, Montegiove chiede l'impegno dell'Amministrazione, quale componente del Consorzio ed Ente di coordinamento di area vasta, "ad intervenire presso l'ATO al fine di abbassare, o quantomeno bloccare per il prossimo biennio, le tariffe del servizio idrico, al fine di contenere i prezzi dei servizi e dei beni primari".

Pubblicato il: 08/06/2005

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