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Ambiente. L'Amministrazione orvietana stretta all'angolo

Il risultato del progetto "Orvieto ecocity" è stato di creare una compatta opposizione dell'ambientalismo presente nell'Orvietano. Si è costituito  il Forum Ambiente Orvietano

foto di copertina

È nato il Forum Ambiente Orvietano, il F.A.O., costituito dalla aggregazione di movimenti ed associazioni. Ci sono i Verdi, ARS (Associazione per il Rinnovamento della Sinistra), WWF, Cittadinanzattiva, COSMO (Comitato per la tutela e valorizzazione delle valli del Montarale e del Monte Peglia), Altra città, Il Ginepro, EPOCA (Associazione per l'Ecomuseo del Paesaggio Orvietano, Cultura e Ambiente),  COCHIAMI (Comitato per la tutela e valorizzazione delle valli del Chiani e Migliari) e  singoli cittadini interessati alla tutela, valorizzazione e sviluppo sostenibile del territorio orvietano.

 

In merito al Consiglio comunale aperto dedicato ad "Orvieto citta ecologica", "ecocity", F.A.O. esprime un giudizio negativo. "Se il Consiglio comunale aperto- si legge nel documento che annuncia la costituzione del Forum- ha avuto  l'inconsapevole merito di provocare la spontanea costituzione di un tavolo tra soggetti motivati a contribuire alle decisioni in campo ambientale, poi confluito nel Forum, ha però totalmente deluso per i metodi, per i contenuti illustrati dall'Amministrazione comunale e per gli esiti finali".

 

Insomma, per gli ambientalisti cittadini non c'è niente da salvare. Sotto tiro il metodo con cui è stato affrontato il tema ed i contenuti che lo sostanziano.

 

"Stupisce in particolare-continua infatti la nota- la netta chiusura alle reiterate proposte di dialogo avanzate dagli intervenuti nel dibattito, finalizzate ad assumere decisioni conclusive sul progetto solo dopo un'effettiva  condivisione e confronto con gli attori interessati, secondo le più elementari regole del processo partecipativo, pure a parole richiamato.

Per ciò che concerne i contenuti, è apparso chiaro dagli interventi di rappresentanti della stessa maggioranza (DS in testa),  nonché di enti ed istituzioni comprensoriali e provinciali come la Comunità Montana "Monte Peglia e Selva di Meana" e l' ARPA-, che il documento "Orvieto ecocity" fosse deludente ed  inconsistente, anche solo limitandosi alle sue linee guida. Infatti gli argomenti dei temi ambientali su cui si pretenderebbe di intervenire  appaiono disarmanti e tali da prefigurare una mera operazione di facciata, con molto poco dietro se non la possibilità di polverizzare qualche migliaio di euro di denaro pubblico fra i mille rivoli di sedicenti "studi di fattibilità". Basta scorrere le schede dei progetti contenuti nel documento per convincersene". Gli ambientalisti entrano poi in valutazioni politiche e concludono che "La seduta aperta nasconde allora il deprecabile tentativo dell'Amministrazione comunale di Orvieto di apparire un "po' più verde", di ricercare ulteriori slogans per la propria immagine legata al " buon vivere" (ma anche questo andrebbe opportunamente certificato), senza incidere su processi di cambiamento che possono solo essere legati ad una lungimirante, coerente e duratura politica ambientale".

La valutazione del Forum sulla politica ambientale dell'Amministrazione non fa sconti all'assessore Desideri ed alla sua proposta.

"L'ambiente che noi intendiamo infatti non è solo il verde o l'aspetto architettonico -monumentale fine a se stesso o finalizzato ad una virtuale vetrina mercantile ed elitaria, ma soprattutto specchio dell'attenzione e della cura al tessuto sociale che lo rappresenta. Proprio qui le proposte dell'Amministrazione comunale risultano inadeguate, ed appaiono mirate più che altro a produrre una fitta cortina fumogena attorno all'inconsistenza, di fatto, degli intenti.

In termini ambientali, è un non senso parlare di leadership e la comunicazione a cui sembra finalizzato tutto l'impianto delle schede non può e non deve essere un semplice strumento per ottenere consenso. Tuttavia, il documento può essere apprezzato sotto il profilo umoristico. Basta leggere la premessa, in cui si individuano gli intenti di" .incrociare le istanze top down...con le politiche bottom up" per volgere tutto in grandi risate. Il tragico, alla fine, è che per questa operazione sono stati chiesti e probabilmente saranno stanziati oltre 50.000 euro di soldi pubblici. Con lo stesso impegno economico e anche minore sarebbe possibile per esempio effettuare una serie di analisi ed indagini conoscitive dello stato attuale del nostro territorio (atmosfera, acqua , terra), base indispensabile per progettare concreti interventi".

 

Secondo il F.A.O è stata persa un'ottime opportunità di collaborazione "per condividere scelte e percorsi progettuali finalizzati a migliorare la  sostenibilità e vivibilità del nostro territorio".

E quindi la nota conclude con una dichiarazione di disponibilità "armata". "Il  Forum sarà pertanto presente nel dibattito locale con proprie scelte, indicazioni progettuali e concrete idee operative su temi di rilevante significato ambientale, come urbanistica, rifiuti, mobilità alternativa, inquinamento elettromagnetico, energia alternativa, tutela degli ambienti naturali, ecc. al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica e coinvolgerla sulle scelte che riguardano il futuro dei cittadini del comprensorio".

 

 

 

Pubblicato il: 07/06/2005

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