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Grate gettate dalla rupe. Lo psicologo Stefano Peri analizza il fatto

Il gesto dei tre minorenni, che lunedì mattina sono stati deferiti al tribunale dei minori, sarebbe il rifiuto nei confronti di chi vuole entrare nel loro mondo...

ORVIETO - "Lanciare grate dalla fortezza per respingere, proprio come nel medioevo, gli attacchi di chi voglia entrare nel loro universo. Difendersi dal confronto col rifiuto e l'affermazione e la difesa delle proprie posizioni". Si traduce in questi termini secondo lo psicoterapeuta, Stefano Pieri, il gesto dei tre minorenni che lunedì mattina sono stati deferiti al tribunale dei minori perché sorpresi dagli agenti del commissariato a lanciare le grate di ghisa che coprono i tombini dei giardinetti comunali dal parapetto della fortezza. "Ma proprio perché il messaggio è lanciato in maniera tanto eclatante - prosegue Pieri - diventa una richiesta di aiuto, un modo per richiamare l'attenzione, dire "ci siamo" e in fondo siamo disponibili al cambiamento. Per questo bisogna stare molto attenti con le "punizioni" perché in questi casi un atteggiamento di chiusura è controproducente. Quello che c'è da fare semmai è partire da quel richiamo per aprirsi al cambiamento, al dialogo e al confronto senza paura di allontanarci "troppo". E scoprire così, magari, che anche a Orvieto - una città per sua stessa natura piuttosto chiusa, arroccata sulle proprie posizioni molto centrata sulla propria identità - è possibile trovare delle grandi opportunità. Allora credo che aprirsi al dialogo, favorirlo sia la vera strada da percorrere. E in alcune cose io, che sono ormai sulla Rupe da diverso tempo, noto che è quello che si sta iniziando a fare. E mi riferisco, tanto per fare un esempio, al recente dibattito in città sui festeggiamenti della Palombella". Insomma, secondo il noto psicoterapeuta, pure nella sporadicità dell'episodio, sarebbe possibile rintracciare una sorta di habitus tutto orvietano che è quello del mutismo e della difesa delle proprie posizioni, dalla cui denuncia però può nascere una nuova e prolifica fase di cambiamento.

Pubblicato il: 27/05/2005

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