Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Teresa Urbani: "spero che Paolini resti"

La necessità di fare sacrifici riguarada tutti e i consiglieri Te.Ma rinunciano al gettone. Barberani (F.I.). "Paolini è un dirigente capace ed un intellettuale onesto"

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - A parlare di licenziamento alla Te.Ma non ci stanno. E il giorno dopo dell'inizio del bufera scatenata dal mancato rinnovo del contratto che sarebbe in vista per il direttore artistico Enrico Paolini, il presidente, Manuela Teresa Urbani, esce allo scoperto a mettere i puntini sulle "i". "Nessuno licenzia Paolini - afferma - quello che gli verrà proposto allo scadere del contratto, il 12 giugno prossimo, sarà una collaborazione a progetto, certo meno remunerativa del contatto attuale. Ma non possiamo fare diversamente in un momento in cui si sta lavorando a un piano di rientro finanziario rispetto al quale tutti siamo chiamati a fare dei sacrifici: il Consiglio sta facendo la sua parte rinunciando al gettone di presenza".

 

Il nocciolo della questione insomma sarebbe tutto in quei 98 mila euro all'anno che diventano uno stipendio di 2 mila e 300 euro netti al mese, un contatto gravoso che, al momento, il teatro non può permettersi. "Se le cose si sistemeranno potranno migliorare i compensi" prosegue Urbani che nulla ha da eccepire sulla professionalità dimostrata in questi anni dal direttore del Mancinelli. "In vista di possibili ammortamenti, abbiamo soltanto convenuto di scindere l'incarico amministrativo da quello artistico e per quest'ultimo - per il quale Paolini ha dimostrato indubbie capacità in questi anni - non sono stati individuati altri nomi che il suo. Spero che ci dia una risposta positiva e che resti".

 

La parola fine potrebbe anche essere detta molto presto visto che il Consiglio di amministrazione tornerà a riunirsi nella giornata di domani. Con un consigliere in meno. Le dimissioni di Maurizio Negri hanno fatto molto rumore insinuando anche una gestione del teatro in cui si mischierebbero interessi politici e personali. "Cercherò di avere un confronto con il consigliere Negri che non era presente alla discussione sul rinnovo del contratto del direttore - spiega il presidente della Te.Ma - quanto al resto, non siamo un organismo politico, quindi non è certo la politica a muovere le nostre decisioni, ma l'interesse dell'associazione".

 

Contro il "taglio" del direttore, intanto, tuona anche parte della minoranza. "Il mancato rinnovo del contratto al direttore del Mancinelli - afferma il cordinatore di Fi, Antonio Barberani - priva la città di un dirigente capace ed intellettualmente onesto". "Le ragioni della disastrosa gestione finanziaria della Te.Ma, prescindono dalla figura di Paolini e vanno ricercate nelle occulte intromissioni politiche nella gestione del teatro che poco sanno di politica culturale e molto di ricerca del consenso. Speriamo che, prima o poi, ci si possa confrontare sul ruolo che la cultura dovrebbe avere nella nostra città, cercando di distinguere bene tra politica culturale, organizzazione delle attività e soddisfazione delle clientele. Il colpevole va ricercato in chi ha confuso i vari livelli e non in chi aveva un ruolo meramente tecnico, peraltro assolto con riconosciuta capacità".

Pubblicato il: 18/05/2005

Torna alle notizie...