Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Intervista a Massimo Frellicca. 'Del bilancio e d'altre cose'

Approfondimento

di Giorgio Santelli
Massimo Frellicca, già capogruppo Ds al Comune di Orvieto, è stato "promosso" da qualche tempo ormai assessore al Bilancio. Un compito gravoso in ogni comune. Questo perché, nella logica di un federalismo fiscale parzialmente completato, diminuiscono i trasferimenti nelle casse comunali da parte dello Stato e non sempre le misure di compensazione prese riescono a sostituire pienamente le carenze di fondi.
L'ultima finanziaria, poi, penalizza ulteriormente Regioni, Province e Comuni.

Diminuiscono i trasferimenti ordinari - afferma Frellicca. In tre anni perderemo 250mila euro e, solo nel 2003, 70mila euro (150 milioni di lire)

In termini di vecchie lire parliamo di 300 milioni. Non è tantissimo per un bilancio di 20 milioni di euro
Mi sono fermato ai trasferimenti ordinari. Poi ci sono altre questioni che ci penalizzano. Pensi per un attimo alla compartecipazione all'Irpef da parte dei Comuni. E' vero che è stato innalzato il tetto al 6,5% e, facendo i conti sul gettito complessivo comunale, al comune di Orvieto spetterebbe qualcosa come 15 miliardi delle vecchie lire. Purtroppo, poi, il ministero pone dei tetti massimi e, quindi, al comune più di due miliardi non possono arrivare.

Bene, ma il Comune allora come fa. La scelta di non aumentare le tasse locali come si giustifica. Se i soldi non entrano dallo Stato e non si vogliono diminuire qualità e servizi ai cittadini, come pensate di fare?
Intanto si tenta di razionalizzare le spese. Per esempio stiamo completando alcune operazioni come la rinegoziazione dei mutui che porterà a dei risparmi. Stiamo anche rinegoziando le tariffe delle utenze con i diversi soggetti erogatori. Inoltre stiamo riflettendo sulla riconversione degli immobili.

In che senso?
Penso alla ex caserma Piave. E' talmente grande che al suo interno ci potrà essere posto anche per alcuni uffici comunali. Almeno eviteremo di pagare affitti a volte molto alti.

Insomma. Mancano soldi e quindi è necessario fare dei sacrifici. Eliminare le spese meno necessarie. Tra queste rientra anche la politica degli eventi e, tanto per fare un nome, Umbria Jazz Winter?
Assolutamente no. Dobbiamo però sforzarci, tutti, di rintracciare partner o collaborazioni con sponsor privati. Umbria Jazz ma anche altre manifestazioni - e ad Orvieto ce ne sono molte, grandi e piccole che riempiono buona parte dei week end - sono finalizzate alla promozione del territorio e rappresentano volano di sviluppo economico interessante. Albergato e ristoratori, per esempio, non possono negare che hanno aumentato i propri fatturati. L'indotto prodotto da questi grandi e micro eventi è di profondo interesse economico. Ritengo, però, che i privati debbano giocare un ruolo più diretto. Non penso solo al tessuto economico locale, ma anche a quello nazionale. Promuovere gli eventi di Orvieto porta dei risultati. Noi dobbiamo continuare a operare nel marketing territoriale.

Ciò non toglie che il Comune, direttamente, investe parecchi soldi nella politica degli eventi. Come investe molto nei servizi ai cittadini che non sono solo quelli di Orvieto ma quelli di tutto il comprensorio. I maligni affermano che il bilancio del Comune di Orvieto non si regge senza i soldi provenienti dalla Sao
E' una vicenda annosa. Certo. La gestione affidata a privati della discarica Comunale e l'impatto ambientale che questa città ed il suo comprensorio subiscono ha un costo. Questo costo è determinato in 3 miliardi di lire che entrano nelle casse del Comune. Sono entrate importanti che tornano sul territorio in servizi ai cittadini. Ci sono, quindi, dei benefici diretti. Anche perché non vi sono emergenze ambientali.

Però si chiede di portare più rifiuti ad Orvieto per far lavorare di più la discarica. Ma questa si potrebbe riempire più in fretta. Poi si ha paura dei rifiuti che arrivano dalla Campania. Insomma. Da una parte i cittadini vogliono servizi, dall'altra si schierano contro la discarica. Questa cosa è un po' strana
La discarica non si riempie. Da quando è stata creata ad oggi non ha mai funzionato a regime. Ovvero. Pensata per una durata trentennale, all'utilizzo attuale ne durerà molti e molti di più. Chi la gestisce si pone il problema di farla funzionare al meglio quindi a pieno regime. Non significa voler portare ad Orvieto dei rifiuti. Significa permettere ad un progetto industriale di poter funzionare così come era stato pensato. Per far questo non servono misure palliative. Non servono se non solo temporaneamente i rifiuti della Campania. Serve un riequilibrio dei bacini che si sposi, in ogni caso, con le politiche di razionalizzazione dei rifiuti.

Ma l'assessore Monelli vi aveva rassicurato che nel riequilibrio dei bacini la zona del Trasimeno avrebbe conferito i rifiuti ad Orvieto
E' vero, di tempo ne è passato ma i risultati ancora non si vedono.

Questioni politiche?
Non penso. E' complicato definire delle ipotesi che accontentino tutti.

Beh, se non sono questioni politiche sono squisitamente economiche. Il business dei rifiuti è un business importante. A Terni, per esempio, qualcuno afferma che si sta svendendo tutto ad Agarini. Dopo i rifiuti anche l'acqua
Questo c'è chi lo dice. Ma nessuno parla della Gesenu. E Agarini sembra l'unico in grado di poterla almeno in parte contrastare.

Stiamo tracimando Stiamo parlando un po' di tutto. Non vorrei che, viste le discussioni di questi giorni qualcuno, dopo l'intervista, volesse affermare che lei sta studiando da sindaco
Non ci penso nemmeno.

Torniamo al bilancio. Da una parte c'è il Patto di stabilità Ue, dall'altra quello interno. Orvieto, vista la difficile situazione legata alla Finanziaria, riuscirà a rispettarlo? Qualche Comune pensa che sia estremamente difficile.
Orvieto deve rispettarlo. Non rispettarlo significa che nel 2004 verrebbero ulteriormente tagliati i trasferimenti dello Stato. Non sarà semplice, ma lo rispetteremo. Nel frattempo speriamo che Lorenzo Domenici, che ci rappresenta nell'Anci, riesca sempre di più a far sentire la nostra voce. Non è possibile che il governo pensi di far cassa e diventare meno cattivo con i cittadini penalizzando i Comuni. Deve essere chiaro. Se si diminuiscono in modo pesante le risorse alle Regioni, alle Province ed ai Comuni, una serie di servizi ai cittadini diminuiranno. Non penso che questo significhi fare del bene per i cittadini. Specialmente per i più deboli che saranno quelli maggiormente penalizzati. Il Federalismo ha senso solo se resta solidale.

Pubblicato il: 25/02/2003

Torna alle notizie...