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La Te.Ma stringe la cinghia e fa a meno di Paolini

Il direttore artistico del Mancinelli, l'unico che il teatro cittadino abbia mai conosciuto dalla sua riapertura di dodici anni fa, non ha ottenuto il rinnovo dell'incarico, in scadenza il prossimo 12 giugno. La decisione è uscita dall'ultimo Consiglio di amministrazione di sabato scorso...

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di Stefania Tomba

ORVIETO - La Te.Ma stringe la cinghia e fa a meno di Paolini. Il direttore artistico del Mancinelli, l'unico che il teatro cittadino abbia mai conosciuto dalla sua riapertura di dodici anni fa, non ha ottenuto il rinnovo dell'incarico, in scadenza il prossimo 12 giugno. La decisione è uscita dall'ultimo consiglio di amministrazione di sabato scorso. Il presidente della Te.Ma, l'assessore Manuela Teresa Urbani, che non è stato possibile raggiungere telefonicamente nella giornata di ieri, non ha ancora confermato la notizia trapelata.

Tuttavia una nota di resoconto della seduta di sabato parla "di puntare il più possibile alla razionalizzazione delle risorse a disposizione". Il Consiglio ha inoltre "deliberato - afferma sempre la stessa nota - di scindere, per il futuro, la gestione amministrativa da quella artistica, due settori che fino ad oggi non erano stati gestiti separatamente. Per quanto riguarda l'aspetto amministrativo si è quindi deciso di utilizzare le professionalità a disposizione della Te.Ma, mentre per la programmazione artistica si è stabilito di lavorare soprattutto per progetti". L'associazione non sarebbe più disposta, dunque, a pagare un vero e proprio stipendio - quello attuale era di 98 mila euro all'anno - e avrebbe ripiegato su una soluzione alternativa ed economicamente più vantaggiosa. Questo è quanto.

Il diretto interessato conferma e si limita a prenderne atto. "I contatti sono a termine - dichiara semplicemente Paolini -  Possono essere rinnovati, e il mio è stato rinnovato per tre volte, così come possono chiudersi. E questo lo sapevo perfettamente quando dodici anni fa mi sono licenziato dallo stabile di Perugia per lavorare ad Orvieto".

Ma intanto la miccia si è innescata. Sì, perché la vicenda rischia di diventare un'autentica bomba e con risvolti anche politici. E che politica e Te.Ma siano fin troppo vicini lo afferma con forza il consigliere Maurizio Negri (rappresentante dei soci ordinari) che ieri pomeriggio ha rassegnato le dimissioni in segno di "piena e incondizionata solidarietà nei confronti di Paolini". "La campagna che si è scatenata contro la TeMa - afferma - lascia trapelare il sospetto della ricerca di un capro espiatorio su responsabilità che mi appaiono provenienti da ben altre realtà. Forse non è del tutto casuale - aggiunge - la composizione che si è voluta dare all'attuale cda, in gran parte dimensionato su equilibri di rappresentanze politiche più che su competenze specifiche nel settore culturale e dello spettacolo". Intanto circolerebbero già alcuni nomi per la poltrona di Paolini: dallo stesso Giuseppe Baiocco del consiglio di amministrazione a Stefano Profeta o Rossella Fiumi.

Pubblicato il: 17/05/2005

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