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Il futuro secondo Sergio Spadoni. Intervista al neopresidente di Assindustria

 Infrastrutture e formazione. Dal rilancio di questi settori si gettano le premesse per lo sviluppo economico dell'Orvietano

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Infrastrutture e formazione. Dal rilancio di questi settori si gettano le premesse per lo sviluppo economico dell'Orvietano. È quanto sostiene la sezione locale di Assindustria. Costituitasi lo scorso 14 aprile, l'associazione orvietana degli industriali si è ufficialmente insediata venerdì pomeriggio con il primo Consiglio che ha approvato le linee programmatiche di indirizzo e ha tenuto a battesimo il neo presidente, Sergio Spadoni(nella foto).  Con lui abbiamo tracciato il profilo dell'imprenditoria orvietana cercando di individuare, tra luci e ombre, gli obiettivi fissati dall'associazione.

Partiamo dai punti di debolezza: la realtà orvietana fatica a decollare, cosa manca sotto il profilo industriale?
"C'è da fare innanzitutto una premessa: ovvero il fatto che nel nostro territorio è mancata storicamente una capacità di impresa, come se l'Orvietano avesse una sorta di dna con scarsa propensione al rischio. Ma i punti decisivi sono altri e si chiamano soprattutto infrastrutture. Dal 1860, a parte il tracciato dell'Autostrada del Sole, il territorio è rimasto con lo stesso assetto viario. Quello della viabilità oggi è un dato drammatico e inconfutabile: delle tre zone industriali si salva solo quella di Fabro. Quella di Baschi è in una situazione a dir poco drammatica e quella di Orvieto è raggiungibile con estrema difficoltà. L'auspicata complanare non è ritenuta la soluzione di tutti i mali, ben altri dovranno essere gli interventi migliorativi. Invocare dalle istituzioni competenti un intervento radicale e risolutivo in tempi più che rapidi è il minimo che possa essere chiesto oggi".

Ci sono punti di forza, per sperare nel futuro?
Certamente. Bisogna partire dall'esistente cercando di valorizzarlo nella prospettiva della tipicità, ovvero sfruttare un marchio che deve essere di qualità. A partire dal settore agricolo (vino, olio e tabacco) manifatturiero indotto e quello del turismo che sono quelli che rivestono una marcata incidenza del prodotto lordo della zona. Va inoltre rimarcata la presenza significativa e sempre più diffusa di aziende del settore dell'Information and comunication tecnology. E nuove iniziative imprenditoriali stanno nascendo a Fabro e a Baschi, iniziative alle quali guardiamo con profondo interesse e rispetto".

Assindustria e istituzioni, quale rapporto?
Certamente chiediamo a tutti i soggetti interessati una svolta profonda nell'affrontare il problema della formazione professionale: un momento cruciale per le nostre aziende sempre più alla ricerca di quadri e risorse umane intermedie fra il lavoratore dequalificato e quello laureato. Riteniamo squilibrato nei nostri confronti rispetto ad altre zone, l'operato della Regione, alla quale chiediamo attenzione e un'azione corretta. Un altro soggetto che vogliamo come interlocutore del nostro agire è la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Ad essa spetta, per ruolo istituzionale anche il contributo alla realizzazione di progetti di recupero territoriale e di promozione economica e sociale".

ASSINDUSTRIA A ORVIETO Più di 90 aziende iscritte, con oltre mille e 200 addetti. Edilizia, settore estrattivo, trasporti, metalmeccanico i comparti più rappresentati. È questo il profilo da cui parte l'attività di Assindustria Orvieto, sezione territoriale dell'associazione industriali di Terni, nata lo scorso 14 aprile dall'assemblea costituente che ha eletto Sergio Spadoni alla presidenza. Vincenzo Sugaroni è stato, invece, indicato a rappresentare il territorio orvietano in seno al comitato "Piccola industria". Del consiglio direttivo fanno parte: Alviero Bernardini, Roberto Biagioli, Marco Biritognolo, Sergio Casasole, Franco Ceccantoni, Franco Ceprini, Vincenzo Ciampani, Riccardo Cotarella, Venanzo Mariani, Danilo Mira, Maria Patrizia Patrizi, Giorgio Perquoti, Gianluca Pizzuti, Luca Tomassini. Come da statuto presto verranno indicati due vicepresidenti e il presidente provvederà ad affidare delle deleghe ad alcuni membri del direttivo per valorizzare al massimo le competenze espresse al suo interno.

Pubblicato il: 15/05/2005

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