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Sanità. Per Rifondazione l'ASL è disattenta

PRC manifesta preoccupazione per gli impegni disattesi e i tanti problemi da risolvere

Rifondazione comunista manifesta grande preoccupazione per i gravi ritardi che rileva nel  compimento degli impegni che la Azienda sanitaria locale ha preso, anche pubblicamente, nei confronti delle strutture sanitarie del territorio orvietano e del
Anche il documento di programmazione pluriennale appena approvato dalla conferenza provinciale dei sindaci, secondo Rifondazione, denota la disattenzione che la ASL n. 4 dedica all'Orvietano,.
"In merito al distretto-si legge nota diffusa da Rc- rimangono aperte le problematiche relative ai servizi essenziali come il consultorio, il Sert, il CSM infanzia e adulti, per i quali non si affronta la questione del potenziamento delle figure professionali, né quella dell'adeguamento delle sedi. Non sembra ancora attuata nella sostanza l'autonomia gestionale e finanziaria delle risorse.
In merito al Presidio Ospedaliero, nonostante gli impegni presi, anche pubblicamente nel Consiglio comunale aperto sulla sanità, non solo ad oggi non sono stati risolti i problemi legati al pieno funzionamento della struttura di emergenza-urgenza, ma al contrario si sono aggravate le condizioni di lavoro del personale infermieristico e medico con grave ricaduta su alcuni reparti e settori.
Mentre si individuano ipotesi sulla realizzazione di reparti di riabilitazione, hospice e ricoveri di sollievo, non si indicano metodi di reperimento delle risorse finanziarie e professionali adeguate, e nel contempo  viene ridotto il numero dei posti letto di ricovero ordinario".
Rifondazione esprime quindi una valutazione politica sulla strategicità di settori quali sanità e welfare, àmbiti in cui "il grado di consapevolezza, di civiltà, di maturità di una comunità ed il modo in cui vengono trattati ed affrontati indica con precisione la capacità di una classe politica ed aziendale di affrontare le contingenze, indubbiamente difficili, nelle quali un territorio si trova a causa delle scelte nazionali". Invita quindi "amministratori regionali e locali e i dirigenti della ASL a tenere presenti le esigenze di questo territorio ed a confrontarsi con le forze sociali e politiche per attivare, in tempi brevissimi, un processo di trasformazione che restituisca a questo comparto la funzionalità a cui la cittadinanza ha diritto".

 

Pubblicato il: 03/05/2005

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