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Sempre più fitto il giallo dell'uomo travolto da treno

Gli inquirenti sono al lavoro sulla base anche di nuovi indizi che, al momento, però lasciano aperto il campo a molte ipotesi....

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO – Non ha ancora un nome il corpo straziato dell’uomo che, nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, è stato travolto da un convoglio merci sulla linea ferroviaria lenta Firenze-Roma, all’altezza del chilometro 123 e 500, in un tratto che corre parallelo a via Angelo Costanzi, ad Orvieto scalo. Gli inquirenti sono al lavoro sulla base dei pochi indizi che, al momento, lasciano aperto il campo a molte ipotesi che non fanno che infittire il mistero. L’uomo, di un’età apparentemente sui 50 anni, non aveva con sé alcun documento. Indossava una tuta da ginnastica con dei pantaloni piuttosto lisi. Il che lascerebbe immaginare una persona non particolarmente curata o magari addirittura un clochard. Anche perché il sector, col vetro infranto, ritrovato non distante dal corpo – secondo gli inquirenti - potrebbe anche non appartenere alla vittima. Ieri mattina, in un nuovo sopralluogo, gli agenti della polfer hanno rinvenuto anche una scarpa, non lontano dal punto in cui è stato ritrovato il cadavere. Poco, molto poco per dare un nome e un cognome o anche una nazionalità a quel povero corpo. Un aiuto, nelle prossime ore, potrebbe giungere dalla rilevazione delle impronte digitali che la polizia effettuerà sulla sua mano. Cosa questa che potrebbe offrire un ottimo contributo alle indagini ma solo nel caso in cui si tratti di un pregiudicato o di un extracomunitario entrato da poco in Italia. Un altro aspetto che resta completamente all’oscuro è come l’uomo sia finito su quei binari. Era partito, probabilmente, da Cambiano nei pressi di Empoli. A bordo del treno, paga un biglietto di 3 euro e 20 per Firenze, biglietto che è stato ritrovato sul luogo del tragico incidente. Poi da Firenze – Santa Maria Novella, dove nella giornata di sabato, acquista un biglietto ferroviario – anche questo trovato accanto al corpo - per la tratta Roma–Termini – Trapani, si perdono le tracce dell’uomo che ricompare soltanto alle 18,40 agli occhi del macchinista che lo vede all’uscita della semicurva mentre cammina con le spalle al treno, aziona gli allarmi, frena disperatamente e poi, inevitabilmente, lo investe. Gli inquirenti stanno ascoltando in queste ore il personale Fs, in viaggio sui convogli tra sabato e domenica, per cercare di capire se qualcuno ricorda un uomo che, sorpreso con un biglietto non valido sulla tratta Firenze- Roma, sia stato fatto scendere magari dalle parti di Orvieto.  Anche sulla dinamica dell’accaduto rimangono ampie zone d’ombra. Difficile stabilire, in definitiva, se sia trattato di un incidente o di un suicidio. Non si capisce, infatti, come mai non abbia tentato di mettersi in salvo: se non vi sia riuscito, se non abbia voluto o semplicemente non si sia accorto dell’arrivo del treno che pure aveva azionato i segnali acustici. Ma d’altro canto non si capisce neanche come un aspirante suicida abbia in tasca un biglietto per Trapani. Il procuratore, Calogero Ferrotti, oggi intanto potrebbe disporre l’autopsia.  

Pubblicato il: 26/04/2005

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