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Il "caso Piccini" spacca la maggioranza

C'è già chi ne fa una questione politica e riflette seriamente sull'opportunità di spaccare la maggioranza proprio su problemi di fondo

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ORVIETO - Non si placa la bufera politica scoppiata in Consiglio venerdì pomeriggio attorno al "caso" dei comunisti italiani che avrebbero voluto ridurre la percentuale in graduatoria per l'assegnazione delle case popolari agli extracomunitari, in favore degli italiani e degli europei. Il consigliere Gianpietro Piccini - che ha finito così per votare contro l'approvazione del regolamento insieme a Forza Italia e Allenza Nazionale - è stato bersaglio dallo sdegno unanime dei consiglieri di maggioranza e anche di parte di quelli della minoranza (Altra Città). "Siamo tutti di una stessa razza, che è quella umana"- ha tuonato nel suo intervento il capogruppo dei Ds, Massimo Gambetta. A nulla sono valse le "giustificazioni" di Piccini che ha spiegato come non si tratti di razzismo, ma della necessità di riequilibrare le proporzioni in graduatoria (50% per italiani ed europei, 30% per extracomunitari e 20% per le categorie protette) in funzione della minima presenza sul territorio di extracomunitari - appena il 5% - a fronte di un 95% di italiani e europei che rappresentano dunque la fetta, in assoluto, più grossa della richiesta. Ma intanto c'è già chi ne fa una questione politica e riflette seriamente sull'opportunità di spaccare la maggioranza proprio su problemi di tale portata, soprattutto considerando il fatto che un episodio "simile" si era ripetuto non più tardi del novembre scorso, quando al centro della discussione, in Consiglio, erano le coppie di fatto. Anche allora il voto all'interno della maggioranza fu decisamente differenziato. Con molti astenuti e qualche "fuggi fuggi" che portò più di un consigliere ad abbandonare l'aula.

Pubblicato il: 25/04/2005

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