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Tutti contro Piccini

Il consigliere dei comunisti italiani tacciato di scarsa sensibilità nei confronti degli extracomunitari. L'occasione è stato il dibattito in Consiglio comunale...

ORVIETO – Tutti contro Piccini. È scoppiato un autentico putiferio venerdì pomeriggio in Consiglio per la proposta avanzata da Gianpietro Piccini (Ci) di abbassare, in graduatoria, la percentuale di case popolari da assegnare agli extracomunitari in favore degli italiani ed europei. Non l’avesse mai detto. A gridare allo scandalo è stata, non soltanto la maggioranza, ma anche parte della minoranza (Altra Città). E i comunisti italiani – di cui Piccini è capogruppo oltre che unico consigliere – hanno finito per votare contro il regolamento insieme a Forza Italia e Alleanza Nazionale. Cose mai viste. Piccini ha incassato gli interventi di sdegno di Fabrizio Cortoni (Altra Città), Marco Frizza (Ds), Massimo Gambetta (Ds), Franco Raimondo Barbabella (Sdi), Giancarlo Imbastoni (Prc), Roberto Meffi (Margherita).  E quelli a favore di Luca Giardini e Massimo Morcella, che hanno presentato un emendamento che è stato, però, respinto dalla maggioranza, ivi compreso il questo caso, il consigliere dei Ci. In pratica il regolamento approvato riguarda i criteri di formazione della graduatoria per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, di assegnazione per emergenze abitative e di mobilità negli alloggi. Ovvero le case popolari sono da riservare per il 50% a cittadini italiani o europei, il 30% agli extracomunitari e il 20% alle categorie protette. Quello che il consigliere Piccini avrebbe voluto far passare sarebbe stato l’abbassamento al 10% per i cittadini extracomunitari. “Il razzismo non c’entra niente – tiene a precisare Piccini – è una questione di giustizia. I parametri devono rispondere alle effettive richieste del territorio al fine di soddisfare chi ne ha realmente bisogno. Che sono gli italiani e gli europei, visto che rappresentano il 95% della popolazione. La proporzione del 30% è sballata per una popolazione che non va oltre il 5% e finisce per essere lesiva dei diritti degli italiani ed europei. Ma a volte il buon senso non vince. Ci vuole coraggio a dire certe cose, lo so, ma io le ingiustizie, di qualsiasi colore e contro chiunque, non le posso digerire”.

Pubblicato il: 24/04/2005

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