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Ricci. Sorprendenti e inutili le dichiarazioni di Mocio

I diesse alla ricerca di una difficile soluzione per ottenere un ruolo regionale  per l'Orvietano. E intanto una "bacchettata" a Mocio

foto di copertina
ORVIETO - "La federazione deve svolgere il suo ruolo ma deve anche essere pronta a dare una risposta politica al problema che si è aperto, riconoscendo che la questione Orvieto è il problema primario all'interno della Provincia di Terni". Così Giuseppe Ricci, presidente del Consiglio provinciale e uomo di spicco del "Correntone" orvietano, si prepara al direttivo provinciale di questa sera, che arriva a distanza di 48 ore dal coordinamento che, martedì scorso, ha fatto fare le ore piccole ai Ds di tutto il comprensorio. Un incontro che lo stesso Ricci aveva invocato a gran voce ma che, a questo punto, poco o nulla ha potuto per ricomporre le anime del partito. "Sono soddisfatto per la buona qualità del dibattito e per il riconoscimento unanime dell'importanza di questo organismo come unico luogo in cui il partito di Orvieto può elaborare un progetto politico a livello territoriale - afferma Ricci - E apprezzo l'impegno che è stato assunto di una nuova convocazione tra una quindicina di giorni per rinnovare i vertici. Tuttavia sono deluso perché il dibattito è rimasto cristallizzato. Ognuno mantiene le proprie posizioni senza un reale confronto e questo è tanto più inspiegabile adesso, perché il voto avrebbe dovuto mettere alle spalle le divisioni del congresso. Non si tratta più di un fatto "correntizio". E sono deluso, soprattutto, perché non c'è stata un'assicurazione d'impegno a risolvere il problema della mancata rappresentanza dell'Orvietano all'interno della Regione. Bracco, infatti, si è limitato a dire che si tratta di un problema politico di primo piano al quale si devono trovare delle soluzioni perché possa essere assunto come tale". Insomma, tutto sta alla Lorenzetti. "Persa la rappresentanza - prosegue Ricci - dobbiamo costruire, insieme alla Regione, un percorso in grado di tenere insieme il territorio e dare risposte di rappresentanza e di governo, sulla base dell'innovazione e della qualità. A questo proposito sorprendono le dichiarazioni del sindaco perché un atteggiamento di rivendicazione non porta da nessuna parte. La Regione non può essere considerata un interlocutore "altro", è un organismo che lavora insieme alla nostra progettualità per la crescita del territorio. Negli ultimi 15 anni, Orvieto di passi avanti ne ha fatti molti. Il partito ha fatto una grossa parte e ha contribuito in maniera significativa anche l'attuale sindaco. Ora ci sono nodi cruciali da affrontare per fare ulteriori passi in avanti e su quelli - in primis sulle caserme, come sottolineato anche dagli industriali - è legittimo attendere segnali solleciti".

Pubblicato il: 21/04/2005

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