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La nostra comunità sa decidere e lo farà al meglio

Paolo, Antoniella, capogruppo del Prc in Consiglio comunale ad Orvieto, interviene nel dibattito sul destino dell'ex caserma Piave

Politica

Paolo Antoniella, capogruppo del Partito di rifondazione comunista in Consiglio comunale ad Orvieto, ritiene che la scelta sulla destinazione della ex caserma Piave debba essere decisa dalla comunità locale, in coerenza con le linee amministrative già tracciate . «Abbiamo la capacità, come comunità, di spendere in modo giusto questa risorsa, prioritaria per il futuro. Siamo aperti a tutti i contributi, ma non abbiamo bisogno di indicazioni dall’esterno che potrebbero risultare scollegate dal passato ed offrirci un futuro che non è quello che vogliamo».

In quanto ad “incipit” Antoniella è in linea con Ricci, o il contrario, e non prende troppo sul serio l’invito di Leoni e Gribaudo sul concorso di idee, che costituisce il punto di partenza del ragionamento della minoranza consiliare di ispirazione polista. «La mia non è una contrarietà di origine politica-continua Antoniella- almeno su questo, tant’è che l’idea, lanciata da An e dal ministro Alemanno, di far funzionare lì anche un dipartimento del ministero orientato alla formazione, mi sembra che meriti approfondimento. Certo in uno spazio di quella dimensione si possono immaginare più cose contemporaneamente». Per Antoniella bisogna tener conto anche del fatto che la migliore destinazione in quell’area di attività già presenti libererebbe altri edifici e quindi li renderebbe fruibili in modo nuovo. «Quali che siano le scelte stiamo ridisegnando i tratti della città-continua il consigliere del Prc- e le ipotesi sono molte, ciascuna con una propria validità. L’albergo è una di queste, forse tra le più importanti. Ma si può pensare al trasferimento delle scuole che stanno sulla Rupe e ad un centro per anziani, senza trascurare che anche il Comune, che paga affitti importanti, ha bisogno di propri spazi e questa operazione farebbe risparmiare preziose risorse».

Alcune delle ipotesi lanciate da Antoniella, come quella delle scuole, è nuova, almeno in questa fase.

«Ma la prima azione da compiere, conclude Antoniella- è aprire subito gli spazi esterni alla gente, permettere alla città di riappropriaresene e di goderene. Moltissimi non conoscono quella parte della loro Orvieto ed è giusto riconsegnarla ai cittadini».

Pubblicato il: 21/02/2003

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